>Viva la sincerità! Da tempo sull'argomento "registro" o altre forme di riconoscimento invocate da una parte politica e del modo culturale, penso che i loro fautori non tengano adeguatamente conto che la maggioranza delle coppie di fatto fanno scelte di libertà e non gradiscono forme di riconoscimento non richieste.
Sono d'accordo. Ciò non toglie che - come per il matrimonio - sia giusto avere la possibilità di registrarsi e veder riconosciuti alcuni diritti amministrativi. Chi poi vuole farlo, bene; chi non vuole, amen.
>I modelli della realtà sono, come dici, cose diverse ed è giusto che le leggi li tutelino, ma a condizione che non vengano confusi con il modello di Famiglia che si fonda sull'amore, ma anche sulle responsabilità sociali e della formazione ed educazione dei figli.
Luigi, forse sono stato poco chiaro. Provo a ripetere: le Leggi si rifanno a modelli, che, in una democrazia, dovrebbero essere quelli condivisi dalla maggioranza dei cittadini. In altre forme di governo, dal comunismo, alle dittature, alle teocrazie, sono invece imposti. I modelli legislativi non corrispondono a tutta la realtà: ad esempio, rubare è reato, ma ci può essere una persona che ruba per sopravvivere: il modello preserva di più la proprietà privata che la vita di una persona. Giusto? Sbagliato? Non entro nel merito, è il modello condiviso che diventa Legge.
L'importante è non pretendere che il modello SIA la realtà. Occorre essere consapevoli che è un modello e non comprende tutte le sfumature della realtà.
Venendo a noi, la Costituzione definisce, attraverso un modello, cosa è una famiglia e cosa è un matrimonio da un punto di vista amministrativo. Lo ha definito diversi decenni fa, riferendosi alla società di allora. Secondo me non sono più adeguate, secondo te sì. Ma non importa: così dice e se la maggioranza lo crede può essere modificata, se non lo crede no.
L'importante è non dire "le cose stanno così perchè lo dice la Costituzione". Le cose stanno come stanno, in tutte le loro sfumature. La Costituzione propone un modello semplificato. Sono due ambiti distinti.
>Sarò all'antica, ma il modernismo che contribuisce inesorabilmente a cancellare i valori umani più preziosi non può essere assecondato a danno della Famiglia, che è e rimane la prima cellula sociale.
E' il tuo punto di vista. Secondo me la Famiglia è molto di più di una definizione in una Costituzione. La sua forma cambia con i tempi e la cultura, mantenendo i suoi tratti essenziali insiti nel nostro DNA.
>Dallo Statuto comunale di San Donato (art.1 comma 5): >"Il Comune di S.Donato Milanese tutela altresì e valorizza la famiglia, quale primo e fondamentale luogo di formazione, crescita sociale, concreta esperienza di solidarietà."
Ti piacciono le norme, eh Luigi? Sto scherzando, ovviamente.
Sul tema della famiglia io credo che si dovrebbe invece avere più attenzione su aspetti sostanziali e non su quelli burocratici. Le coppie non fanno figli e si trovano in difficoltà a gestire il mondo quale oggi è. Questo è un vero problema.
Grazie dello scambio!
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