>I modelli che prevalgono potrebbero essere sbagliati e frutto di una cultura degenerativa. >E qui che una classe politica di alto livello sa combattere contro di essa, spiegando in tutti i modi ai cittadini quali danni potrebbe arrecare alla società e mettendosi in gioco senza pensare al proprio interesse di potere. Lasciamo perdere le dittature, sono altra cosa. Potrei portare un mare di esempi della storia per i quali i popoli hanno pagato duramente, per rincorrere miti non positivi per l'umanità.
Luigi, questi sono i rischi della democrazia, ben chiari fin dai tempi di Platone. In democrazia il popolo è sovrano. Come giustamente fai notare, i politici e i vari altri portatori di interesse hanno il diritto di cercare di convincere le persone ad agire secondo determinati modelli, ma alla fine la decisione non spetta a loro senza il giusto mandato popolare. Lo stesso è stato fino ad oggi con la definizione che viene data di "matrimonio" e "famiglia"; in futuro potrebbe o non potrebbe cambiare, bisogna vedere cosa dice la maggioranza dei cittadini.
Come sono stato "formale" nel dire che oggi la legge dice una cosa e quella è, devo esserlo altrettanto sul fatto che - almeno sulla carta - in Italia c'è una democrazia. Se vale il ragionamento che decisioni così importanti circa la vita personale di un individuo possono essere prese da politici e gruppi di potere senza il consenso del popolo, allora siamo in un'oligarchia, che è l'anticamera della dittatura.
>Chi ha i capelli bianchi sa, come la cultura che ha creato i modelli di cui parli ha fatto sì che un'alta percentuale di giovani oggi affrontano il matrimonio con leggerezza. Il motto è durerà finché c'è amore. Alla prima crisi o occasione che appare più intrigante della vita familiare si molla tutto.
Siccome purtroppo ho anch'io i capelli bianchi, mi permetto di esprimere un parere a riguardo. Innanzitutto, il modello su cui sono basate le nostre leggi è grosso modo quello di 50-60 anni fa. A parte il divorzio, il resto dell'impianto è immutato, come hai fatto notare nei precedenti post riferendoti alla costituzione. Quella che è cambiata è la cultura delle persone, in seguito ai cambiamenti in tutti gli altri campi dell'esistenza. Tutto è diventato più "temporaneo": il lavoro, la città in cui vivi, le tecnologie, i prodotti che usi, la pensione, la casa e così via. Anni fa si sarebbe chiamata "l'etica dell'usa e getta". Lo stesso vale per i rapporti matrimoniali: la durata media di un matrimonio continua a diminuire, ora siamo a 15 anni in Italia secondo l'Istat. Nello stesso tempo, sempre meno persone si sposano. Possiamo aprire un post dedicato per discutere la natura etica, morale e sociale di questo macro-fenomeno, portando i nostri giudizi, ma non possiamo negare che esista.
Quindi, in sintesi, non credo che forze di persuasione siano in grado di cambiare il corso di una società globale. Non è mai successo nella Storia. E' una lotta tra idee, come sempre vincerà quella più adattata al contesto (gli psicologi evouzionisti la chiameranno "the fittest"). E non è detto che sarà quella che piace a me o a te.
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