> <Prima o poi. >Da noi però verrà presentato come un progresso. > >Non dobbiamo essere così pessimisti. tra la situazione greca e la nostra, per fortuna, c'è grande differenza. >Guardiamo però all'oggi nel concreto.
Un uomo a 50 anni si sente ancora giovane e guardando quello di 80 pensa che a lui non potrà mai capitare di invecchiare così male. Così fuma, beve, mangia male come fece a suo tempo quello più anziano. Guardando solo il nostro oggi continuiamo a non vedere il futuro, che, si sa, prima o poi arriva, e non è certo pessimista affermare che stiamo "invecchiando" male. La Grecia solo una quindicina di anni fa sembrava un'arzilla giovincella, ora ha un piede nella fossa. Se all'epoca ci fosse stato più "pessimismo" , come dici tu, da loro, forse ora sarebbe in condizioni migliori, perlomeno viva. Non è pessimista osservare che ogni giorno è "crisi" in ogni settore. Che ormai non fa quasi più notizia una ditta che porta la produzione all'estero, o che razionalizza lasciando a casa centinaia o migliaia di persone. Non fa più notizia un mercato dell'auto in calo a due cifre da molti mesi, un crollo nel settore edilizio, e altri settori che a catena stanno spegnendosi. Qui o cominciamo a ragionare seriamente avendo in mente un programma per riportare l'occupazione a livelli tollerabili oppure prima o poi finiamo anche noi male. E non c'è niente di peggio, oggi, di ancora qui a parlare di IMU prima casa e di voti da recuperare o di chi ha vinto alle elezioni...
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