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Si può fare senza un governo, in fondo. (mes #106291)
di Luigi Verdicchio
il 06/07/2013 17:58:59
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messaggio letto 695
volte
0 risposte
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in risposta a Giorgio Soave
(mes. #106290)
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<Magari fosse così. In Italia da un pezzo il Governo governa e il Parlamento approva (o talvolta respinge).
Non posso che confermare che il Parlamento si auto governa.
<Proprio ieri il Governo (non il Parlamento) ha varato un decreto costituzionale che abolisce le province. Ci farà risparmiare mezzo miliardo, a prezzo di un caos di anni per la riorganizzazione di tutto il sistema. Per fortuna al primo referendum (che è necessario, per le modifiche costituzionali) il decreto verrà respinto.
Il decreto istituzionale, infatti, che dovrà comunque essere approvato dal parlamento, in caso contrario decadrà fra 60 giorni, non ha nulla a che fare con le regole e il finanziamento necessari per la gestione del parlamento.
Sull'abolizione delle provincie ricordo che esse avrebbero dovuto essere abolite con l'istituzione delle regioni (1970). Il Parlamento non procedette in tal senso con la motivazione che occorreva dare tempo alle regioni di entrare pienamente in funzione.
E' un po' strano che tutti gridano di fronte allo scandalo dei costi della politica e della burocrazia statale ma quando s'incomincia a fare qualcosa si elevano i cori contrari. Le scuse non tengono più caro Giorgio. Mi auguro fermamente che si voglia veramente ridurre i costi, ma anche semplificare uno Stato altamente farraginoso e burocratico.
Mi sai dire quali compiti svolgono le provincie, che non potrebbero essere trasferiti alle regioni o a consorzi di comuni? Tu dici che il referendum, se sarà previsto in questo caso, annullerà la cancellazione delle provincie. Io non credo affatto.
<A proposito, mi chiedo: ma perchè invece delle province non si aboliscono le Regioni ?
Mi stupisce la tua domanda perché non solo la Lega invoca forme di autonomia locale rispetto allo Stato centrale, ma il buon senso ci dice che è bene che tra la calabria e la lombardia esistono differenze peculiari per cui è bene che, oltre alla legislazione nazionale, esista anche quella locale che tenga conto delle esigenze territoriali.
Naturalmente anche le regioni andrebbero delineate meglio perché c'è troppo frazionamento. Il Molise, ad esempio, ha un territorio troppo piccolo e il costo unitario dell'apparato regionale è elevato. Il Molise ha poco di più di 31 mila abitanti, mentre la nostra Lombardia ne ha oltre 9 milioni e 700 mila.
Concludo con la solita banalità. Le riforme di cui ha bisogno l'Italia sono tantissime e nessuno può pensare che le possa proporre e realizzare tutte l'attuale governo. È auspicabile perciò che il processo riformatore continui per molti anni. |
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