Ti ringrazio per l’articolata replica al mio post. Abbiamo detto che l’argomento a cui si riferisce la raccolta di firme presso la parrocchia di S. Giuliano Martire a S. Giuliano non riguarda direttamente l’aborto bensì gli interventi dell’uomo sull’embrione. A tal proposito approfitto per riportare una dichiarazione di un membro fondatore del comitato europeo che ha promosso la raccolta di firme.
«Il nostro non e’ un comitato politico – ha spiegato Jaime Mayor Oreja, membro del comitato ed ex ministro dell’Interno spagnolo – ma è un comitato cittadino. Ciò che ci unisce e’ la stessa concezione dei diritti e della dignità umana. In questo senso, noi siamo cattolici ma allo stesso tempo siamo aperti a tutte le persone che condividono questa stessa concezione. Non chiediamo all’Europa un atto giuridico – ha aggiunto – poiché le istituzioni comunitari non entrano nella legislazione di materie come l’aborto ma l’Europa detiene comunque la borsa e noi chiediamo che i soldi non vengano utilizzati per finanziare organizzazioni internazionali che praticano l’aborto o istituti di ricerca che manipolano l’embrione».
Del tuo post mi piace riflettere su alcune tue posizioni / considerazioni.
<Distruggere una vita anche nella sua forma primordiale per me è un crimine. <Non sono pertanto favorevole alla distruzione delle persone e neanche favorevole alla distruzione degli embrioni. <Però io ho questa convinzione, una convinzione che mi porto dentro per cultura. Supponiamo che …
E fai due ipotesi (sintetizzo) - Nascita di un figlio non programmato anche per ragioni economiche - Nascita di un figlio di cui si teme che abbia malformazioni e i genitori hanno un’età avanzata per cui si ha il timore di non poter assicurare l’assistenza della famiglia. E concludi: <Uccidere un embrione, se non si ha facoltà di mantenerlo o di curarlo nel futuro non è un atto criminoso, non è come uccidere un uomo nato e cresciuto che ha computo il suo ciclo di vita e che ha amori e affetti a cui relazionarsi.
Fabrizio, credo che nessuno possa ergersi a giudice di comportamenti in situazioni delicatissime che scavano nel profondo delle coscienze. Importante è, però, avere ben presente il valore assoluto della vita umana in ogni sua fase, a partire dalla formazione della prima cellula (lo zigote) in cui è già presente il completo DNA delle essere umano.
Altro fondamentale principio di riferimento è che i genitori non hanno la proprietà della vita del figlio nascente, il quale invece ha il diritto di nascere. Rilevo anche che oggi pretendiamo troppo di essere capaci di predire e determinare il nostro futuro e quello dei nostri figli. Penso infine che se si avesse nella società odierna la piena consapevolezza che con l'uccisione dell'embrione neghiamo il diritto alla vita di un essere umano, avremmo meno aborti. La madre, ad esempio, che non vuole o non è in grado di farsi carico del figlio può lasciarlo nell'anonimato presso il reparto di maternità appena partorito. Quel bambino farà al felicità di una coppia che non ha la gioia di avere figli propri.
Tutto è affidato alla nostra coscienza, la quale però per esplicare tutte le sue potenzialità necessita di avere a monte cultura e sensibilità adeguata.
RecSando
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