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Se Atene piange... (mes #91033)
di Giorgio Soave
il 13/02/2012 11:09:18
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(1 risposta)
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La crisi greca è alla sua conclusione inevitabile, secondo un copione già visto in passato. Il governo greco, pur con la defezione di uno dei tre partiti di coalizione e l'espulsione di parecchi deputati della maggioranza, ha approvato un durissimo piano di tagli proposto dalla troika (BCE, FMI e ?), che servirà solo a rimandare l'inevitabile default. I titoli greci a 10 anni stanno ora pagando interessi del 32.8% (spead 3280 !) che sono un peso eccessivo per un'economia indebolita dai tagli precedenti. Perchè si insista su questa strada non è chiaro. In parte c'è l'ostinazione del governo greco a prendere atto del fallimento (è un meccanismo psicologico rovinoso già studiato), in parte l'interesse delle banche auropee a recuperare almeno parte dei crediti con la Grecia per evitare altri fallimenti a catena. Se oggi la Grecia mandasse tutti al diavolo e rifiutasse il pagamento dei suoi titoli in scadenza (a breve termine 13 miliardi, più a lungo termine 130, così almeno ho capito), cioè dichiarasse default, sarebbero guai per le banche che hanno comprato i suoi titoli, specie le banche francesi e tedesche (ecco perchè Sarkozy e la Merkel si danno tanto da fare), ma forse sarebbe la salvezza per la Grecia, che potrebbe uscire dall'euro, recuperare la sua vecchia dracma e svalutarla per recuperare competitività. Un po' come faceva l'Italia prima dell'euro. Ha fatto lo stesso l'Islanda un paio di anni fa, e adesso se la passa benissimo. Non dico che sia una cosa bellissima fregare i creditori e lasciarli con i loro crediti; ma non mi pare neanche bellissimo pretendere che il debitore salti il pasto per pagare i suoi debiti, perchè questo lo porterebbe alla tomba. Una via di mezzo sarebbe lasciare un certo numero di anni di mora alla Grecia perchè recuperi competitività e ritrovi le risorse per pagare i suoi debiti. Certo con queste cure da cavallo la Grecia non si salverà; questo importa poco alle banche europee che vogliono solo indietro i loro soldi, ma allora mi chiedo: a che serve l'Unione Europea ? A che serve la BCE a cui per statuto è impedito di finanziare gli Stati membri ? Però la BCE può finanziare la banche europee; recentemente ha prestato loro a tasso bassissimo parecchie centinaia di miliardi proprio per aggirare i vincoli e fare in modo che le banche acquistassero titoli di Stato. Ma le banche, incluse le italiane, hanno preferito tenere i soldi in deposito alla BCE o usarli per i loro interessi e si sono guardate bene dal comprare titoli italiani, greci e portoghesi. Dai banchieri non si può pretendere la beneficenza. Loro preferiscono lasciar crepare il debitore e sequestrare i suoi beni; fare dilazioni per loro è troppo. I banchieri finlandesi hanno addirittura proposto che la Grecia si venda il Partenone per pagare i suoi debiti. Questa Europa dei banchieri mi piace poco.
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