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Terremoto in Emilia-Romagna (mes #96100)
di Luciano Monti
il 03/06/2012 23:06:48
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messaggio letto 364
volte
(3 risposte)
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Nei giorni scorsi sono andato anch'io al mio paese in Emilia, per salutare i vari parenti miei e di mia moglie e per verificare di persona che tutti stessero bene.
Nel paese dove sono nato ed ho vissuto fino a quando sono venuto a lavorare a San Donato, a parte un diffuso e comprensibile senso di paura, ho comunque potuto constatare che per fortuna la situazione sia della salute delle persone che delle costruzioni non pare compromessa.
Sembra quasi che la via Emilia abbia segnato un argine alla distruzione dei giorni scorsi. Pochi chilometri di distanza e solo le due chiese transennate, più per precauzione che per imminente pericolo, un vecchio palazzo con le grondaie penzolanti ed una ciminiera, simbolo di archeologia industriale, ancora in piedi ma forse danneggiata.
Certo che anche lì comunque ho trovato una situazione critica e di continua tensione.
E' facile incontrare persone che ti dicono che ogni tanto sentono dei rumori e si spaventano, che dicono di sentire vibrare il pavimento e gli viene l'ansia di scappare, oppure che guardano in continuazione i lampadari per vedere se dondolano.
Sia io che mia moglie non sappiamo dire se siamo noi ad essere meno sensibili o se invece sono loro ad essere ancora scossi dalle brutte e spaventose "botte" che hanno dovuto subire nei giorni scorsi.
Quello che viene più fuori dalla gente è il senso di meraviglia, di incredulità. Non se l'aspettavano, avevano sempre detto che nella pianura padana era imprevedile che potessero venire dei forti terremoti.
E invece eccoli qua, a pochissima distanza, e non si può sapere quando finiranno e poi...l'incertezza del futuro, il terrore che la prossima possa colpire anche lì.
Mah, speriamo che il brutto periodo sia finito e si torni presto alla quasi-normalità, ma credo proprio che comunque sarà difficile che tutto torni come prima.
Non ho avuto il coraggio di andare nei paesi vicini e più direttamente colpiti. Sarebbe bastato fare 15-20 km in linea d'aria per cominciare a vedere dei veri e propri disastri, da cui non so proprio come faranno a sollevarsi in breve tempo.
Voglio continuare a ricordare quei paesi della "bassa" come erano tanti anni fa, quando da ragazzini si andava a fare dei giri in bicicletta, specialmente le domeniche d'estate.
Forza ragazzi!
Ne hanno proprio bisogno !
Luciano
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03/06/2012 - 