Penso che ci sarà, come c'è stato finora, pochissimo dibattito in quanto sia la chiesa che la cultura laica sull'accanimento terapeutico sono sempre andati perfettamente d'accordo.
Rinunciare all'accanimento terapeutico, per quanto confinante, non c'entra con l'eutanasia che é interrompere una vita. Anche Giovanni Paolo II, quando gli dissero che i farmaci che aveva a disposizione non sarebbero serviti a curarlo vi rinunciò e morì in pace e nemmeno il radicale più annebbiato ebbe nulla da eccepire. Adesso é la stessa cosa.
Cultura laica e chiesa sono d'accordo anche sulla terapia del dolore: somministrare cioè morfina a un malato terminale per ridurgli le sofferenze. Apparentemente per la chiesa potrebbe esserci un imbarazzo etico in quanto la morfina allieva il dolore, ma leggermente accelera l'inevitabile momento del decesso. In questo caso la chiesa considera prioritaria la misericordia nell'aiuto al sofferente che le (sofferte) ore o giornate in più di vita che senza morfina si otterrebbero. Non somministrare morfina sarebbe, anche se in modo speculare, accanimento terapeutico.
RecSando
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