Quoto. Aggiungerei un mio pensiero, ovvero che la storia italiana dagli inizi è stata dominata principalmente dall'anticomunismo (o antimarxismo), in nome del quale si fecero scelte che ebbero conseguenze anche nefaste. Ricordo per esempio la situazione italiana durante l'era giolittiana, quando a causa delle spese militari per la conquista dell'impero (un impero povero, comunque), il popolo versava in condizioni di estremo disagio, per non dire di miseria. In Sicilia vi fu l'adesione ai Fasci dei lavoratori (allora filosocialisti), altrove vi furono tumulti di origine anarchica. Come scritto da Giordano Bruno Guerri, storico tutt'altro che di sinistra :-) e che mi piace presentare proprio per questo" da allora per la borghesia italiana socialismo, anarchia e rivoluzione significheranno la stessa cosa: non miglioramento delle condizioni dei più deboli ma distruzione e sottrazione dei beni di chi sta un po' meglio".
Il Novecento ha visto contrapposte le classi più misere a quelle borghesi, e le scelte furono di conseguenza. Ancora Guerri "A tutto ciò si aggiunsero gravissimi scandali bancari: vi erano implicati uomini della vecchia classe dirigente liberale, che fu idealmente processata dalla nazione intera. Le spese militari avevano favorito una speculazione fortissima, che a sua volta aveva prodotto un'eccessiva circolazione di cartamoneta non bilanciata né da una produzione di ricchezza né da riserve auree (...) La borghesia era più preoccupata per agitazioni popolari che per le tasse e gli scandali e voleva un primo ministro che la tutelasse con forza e rigore" Crispi. http://valloranir2005.altervista.org/accadde_nel/francesco_crispi.htm Queste furono alcune delle conseguenze http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Morra_di_Lavriano_e_della_Montà 16 gennaio 1894: proclamazione dello stato d'assedio anche in Lunigiana. Per opera del generale Heusch vennero operati 600 arresti tra anarchici e socialisti. Proseguiamo con Starabba sotto cui si ricorda il famigerato Bava Beccaris, quello che cannoneggiò la folla durante i tumulti di Milano in seguito all'aumento del prezzo del pane http://www.alessandracolla.net/2007/07/11/a-milano-romba-il-cannone-maggio-1898-bava-beccaris-spara-sulla-folla/ Potremmo andare avanti per gli anni a venire: tutta la storia è una lotta di classe infinita all'alba di una nuova nazione già disgregata socialmente. Passiamo per Salandra, difensore degli interessi dei proprietari e dei borghesi, per arrivare alla prima guerra mondiale, in cui il popolo fu carne da macello. Nel 1919/20 vi fu l'inverno rosso con Nitti. Di quell'epoca ho una meravigliosa foto rappresentante i ferrovieri scioperanti di Gallarate, gigantesca. Uno di loro era il mio bisnonno. Tutto questo generò lo spostamento della borghesia, piccola e alta, impaurita, verso una nuova entità politica, il fascismo. Questo doveva avvenire prima che il Partito Comunista Italiano, nato nel 1921 potesse davvero diventare un soggetto adeguato a raccogliere le istanze popolari. Andiamo al 1948. Anticomunisti ora sono i vincitori, gli americani. E i democristiani. "Gli italiani scelsero la DC perché gli somigliava di più. Tra una fede fallita (il fascismo) e una ignota (il comunismo) optarono per la via tradizionale delle loro religione (...) Nel 1947 De Gasperi volò a Washington e tornò con un magnifico regalo per gli italiani e per la propria campagna elettorale: cento milioni di dollari" (Guerri) E oltre a questo il piano Marshall "sarebbe stato difficile per l'Italia godere di quegli aiuti se il PCI avesse vinto le elezioni" (Guerri). "altro punto fermo del predominio democristiano fu l'alleanza con la chiesa, che attraverso le parrocchie e le sue innumerevoli organizzazioni aveva riconquistato il controllo sociale e politico di gran parte degli italiani". (Guerri)
Ovviamente tutto questo ci porta a tempi più recenti, ai tragici anni di piombo, a Gladio, dietro cui vi era la CIA http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_Gladio, al piano Demagnetize http://it.wikipedia.org/wiki/Piano_Demagnetizee se vogliamo anche a Berlusconi (ex P2, organizzazione anticomunista), che dell'anticomunismo aveva fatto uno slogan.
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