> la questione è molto più terra terra. Non mi propongo di valutare la differenza tra speculazione e investitori istituzionali. >Nel concreto il TFR in azienda sono soldi già in tasca a tutte le aziende, piccole, grandi, medie. >Sono soldi in tasca subito ai dipendenti quando cambiano o perdono il posto di lavoro. >I fondi pensioni sono soldi per un domani, che si fa sempre più lontano. > > Solo due aspetti: - diversi lavoratori si sono ritrovati in situazioni di aziende senza scrupoli che non hanno accantonato il TFR, ma se lo sono diciamo "speso". I più fortunati ne sono venuti in possesso solo dopo diversi anni di trafila giudiziaria, per cui il TFR in mano al datore di lavoro non sempre è "sicuro"; - non tutti gli italiani sono così previdenti per interpretare il TFR, che eventualmente viene incassato a fronte di cambio di azienda, come una preziosa "riserva" per una vecchiaia da trascorrere con meno apprensione. Alcuni ne hanno fatto un uso appropriato acquistando la casa di abitazione o facendo investimenti occulati. Molti, forse la maggioranza, l'hanno utilizzato per l'acquisto di beni di consumo spesso voluttuari. Per cui visto che si parla tanto di "sociale" forzare o meglio assistere il lavoratore (cosa che stanno facendo molto bene anche i sindacati) nelle scelte che si potrebbero rivelare nefaste per il loro futuro, preferisco che, per salvaguardare i meno consapevoli, questi quattrini vengano investiti in un Fondo Pensione.
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