In attesa di ulteriori sviluppi e conferme, vi segnalo questa denuncia di Greenpeace.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/20/vestiti-contengono-sostanze-tossiche-e-nocive-greenpeace-analizza-20-marchi/420637/
<<Secondo l’ultimo rapporto dell'Ong Greenpeace, "Toxic threads – The fashion big stitch-up", l’industria tessile provoca danni gravissimi non solo all’ambiente, ma anche alla salute.
Lo rivelano le analisi chimiche eseguite su decine di prodotti dei marchi più importanti del pianeta. Due terzi dei quali, in base ai risultati, contengono sostanze cancerogene. "Chiediamo direttamente alle aziende di "disintossicarsi" entro il 2020
[..]
Nel mirino della campagna Detox avviata lo scorso anno, però, oggi c’è in particolare Zara: leader internazionale nella rivendita di capi d’abbigliamento, secondo l’associazione ecologista “fa parte del problema”, ed è responsabile di devastazioni ambientali in tutto il mondo.
[..]
“Per questo chiediamo a queste grandi griffe di aderire alla piattaforma Detox, che prevede di azzerare entro il 2020 l’uso di sostanze tossiche”. Che, ovviamente, non si trovano solo nei luoghi di produzione (Cina, Messico, Turchia, Bangladesh ecc), ma anche laddove questi prodotti vengono esportati.
“È insensato bandire sostanze tossiche in un Paese quando poi se ne riversano milioni di tonnellate nell’ambiente semplicemente lavando dei capi di vestiario”, conclude Giannì: “Una beffa doppia, che vede persone avvelenate sia nei Paesi produttori che in quelli consumatori. È il dramma della delocalizzazione”.>>
|