>L'isolamento dell'Islanda e la sua forte cultura scritta hanno permesso un'eccezionale >conservazione della lingua antica, rimanendo quasi immutata negli ultimi mille anni, in >particolare nella sua versione scritta, ma anche in quella orale, rendendola, all'interno delle >attuali lingue nordiche, la più simile all'originario norreno: di fatto un islandese di oggi è >tuttora capace di leggere senza grandi difficoltà una saga scritta dai suoi antenati nel XIII >secolo.>>
Già. Io qualche anno fa mi sono cimentato nello studio dello svedese, con quel poco di svedese che ho imparato riesco abbastanza facilmente a comprendere (con l'aiuto di un vocabolario) anche norvegese e danese. L'islandese invece mi è totalmente ostico, ha una struttura arcaica e molto complessa. In pratica è come sapere una lingua romanza, riuscirai anche a comprendere anche le altre, ma avrai difficoltà a tradurre una versione dal latino.... Ecco, l'islandese è il latino delle lingue nordiche ! Per concludere, se la struttura dell'islandese è praticamente uguale a quella dell'antico norreno, la fonologia è profondamente cambiata, per cui nessun problema con la lingua scritta delle saghe, ma dubito che un islandese moderno comprenderebbe l'antica lingua vichinga parlata ! |