Autrice: Isabel Allende Titolo: Zorro - L'inizio della leggenda (Titolo originale: El Zorro - Comienza la leyenda) Editore: Feltrinelli, Collana Universale economica Altro: Traduzione di Elena Liverani, Data I pubblicazione: 2005, ISBN 9788807881466, Narrativa, 8 €
( http://it.wikipedia.org/wiki/Zorro._L'inizio_della_leggenda )
Voto: 8/10
Con Isabel Allende coltivo un'ammirazione a distanza. Autrice preferita della ex moglie, non avevo mai letto un suo libro, prima d'ora. Anni fa lessi l'incipit di Paula, che trovai accattivante e interessante, ma per gli umori del caso e l'argomento non proprio leggero non l'ho mai iniziato. Mi riproponevo di leggere qualcosa di suo, quando, anni fa, trovai Zorro in libreria. Lo comprai e iniziammo, io e l'allora moglie, a leggerlo assieme. (Ci leggevamo libri ad alta voce, all'epoca.) Anche lì il caso volle che non terminassimo la lettura. Poi gli anni passarono, cambio di casa, eccetera, Zorro se ne andò via di casa e il luglio scorso lo ritrovai super scontato in libreria.
Ed eccoci qua.
Isabel Allende ha una capacità narrativa notevole. Potrebbe far atterrare un UFO nel piazzale del rancho di Alejandro de la Vega senza che il lettore lo trovi fuori luogo. Precisa, scorrevole, interessante, “narratrice”.
Il romanzo è una biografia di Zorro. Dalla nascita, nel 1795, al 1840, quando la leggenda è ormai consolidata. A scrivere la biografia, nella finzione letteraria, è una donna, uno dei personaggi che da un certo punto in poi graviteranno attorno a Zorro. L'autrice introduce delle novità, rispetto alle storie scritte fino al 2005. Racconta della nascita di Diego/Zorro e del suo aiutante Bernardo, del perché Bernardo è muto e introduce la figura della madre (Toypurnia) e della nonna (Civetta Bianca), due indios. Frutto di un amore impossibile fra il capitano spagnolo Alejandro de la Vega e Toypurnia, Diego riesce a prendere il meglio dei due mondi, animato da un senso di giustizia molto tenace. Ad un certo punto Diego viene mandato in Spagna, per continuare la sua educazione, e lì affinerà il suo senso di giustizia e le sue abilità di spadaccino. In Spagna incontrerà il suo antagonista, Rafael Moncada, uomo meschino, avido, prepotente e spietato. Non mancano numerose pagine sulle vicende amorose del protagonista e dei comprimari, dove si impara che essere eroi non fa essere più svegli e intelligenti degli altri nelle vicende di cuore, anzi, e che le donne, come gli uomini, inseguono spesso sogni irrealizzabili e senza speranza. (“Zorro non si fa ammaliare, perché propende per gli amori impossibili.”)
Tutti personaggi sono ben delineati: il tenente Garcia, che fa la parte del tonto obeso, lo conosceremo fin dalla prima adolescenza; il frate Mendoza lo conosceremo fin dalle prime pagine, con le sue convinzioni e il suo gran cuore e più avanti il maestro di scherma Escalante ci renderà conto della nascita della figura di Zorro.
Ultima cosa: il personaggio Zorro è protetto da copyright ( http://www.zorro.com/ ) e quindi l'Allende ha dovuto chiedere il permesso per scriverne la biografia fittizia. Trovo la cosa assurda, però è così.
Mi fermo qui, che di misteri e avventure ne avrete da leggere molti.
Buona lettura!
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