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Pitagora, Euclide e la nascta del pensiero scientifico  (mes #91256)
di Sergio Solimena il 17/02/2012 23:17:22

messaggio letto 873 volte
0 risposte

Piergiorgio Odifreddi racconta.

------------------------ Pitagora, Euclide e la nascta del pensiero scientifico.

La biblioteca di Repubblica.

Ho appena terminato di leggere questo primo libro sulla storia della scienza. Vi ho trovato questioni che non sapevo risalissero a più di 2000 anni fa..

I matematici Greci, con Pitagora scoprono che esistono grandezze non commensurabili e che l'espressione tutto è rapporto, tutto è Numero ha qualche difficoltà. Si scopre poi che la logica non riesce a dimostrare il 5° postulato di Euclide, quello che riguarda le rette parallele, e si è costretti ad annoverarlo tra i Postulati.. I tentativi di dimostrare questo teorema prima, di Euclide, sono numerosi. Si teme che, non riuscendo a dimostrare questo teorema, si apra l'ipotesi all'esistenza di geometrie mostruose, contro "natura", quelle geometrie false in cui i triangoli hanno la somma degli angoli diversa da 180°.
Tra i primi ad accorgersi delle conseguenze, anche su argomenti diversi dalla matematica, è Aristotele. Dice Aristotele: se non è possibile eliminare le ipotesi contro natura, che costituiscono il male, allora è possibile la libera scelta anche in matematica.
E qui Aristotele pone il parallelo tra la geometria ed l'etica ove l'uomo può scegliere liberamente di fare il bene oppure il male, due valori tra loro opposti, ma non eliminabili..

Dunque i temi del bene come vero e del falso come male nascono da un intreccio tra la matematica ed l’etica e si caricano di significati quando sono posti in diretta corrispondenza con i concetti di Natura e Contro-Natura. Questi discorsi risalgono, sorprendentemente, a più di 2000 anni fa!

E ancora oggi sono attuali. Spesso sono presi come delle linee guida in grado di giustificare i nostri comportamenti e le nostre idee
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17/02/2012 - Pitagora, Euclide e la nascta del pensiero scientifico (Sergio Solimena) 1 messaggio

 

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