> Concordo ,non è una soluzione ovviamente,però male non fa saper gestire certe situazioni. Aikido comunque non è paragonabile a krav maga,ne come filosofia ne come tecniche.
Perdonami, ma filosofia e tecniche contano ben poco, ricordiamoci che l'Aikido deriva dal Jujitzu con il quale terminare un avversario è fin troppo semplice.
Ma il punto non è una sterile discussione su efficienza ed efficacia di una tecnica piuttosto di un’altra tecnica. La storia di ogni Arte Marziale è prova e testimone sufficiente a raccontare questi aspetti.
Il concetto è che la strada non è mai come un tatami o un ring e la pratica amatoriale di qualche ora settimanale non è paragonabile alla pratica di un professionista, un militare nel caso del Krav Maga o del Sambo o un pugile nel caso della Boxe o della Kick-boxing.
In palestra sei concentrato sull’esecuzione della tecnica, sai che il tuo compagno ti attacca, probabilmente con un attacco codificato e comunque, anche se non codificato e per quanto sincero, mai portato al fine di fare veramente male, e sai da dove ti attacca.
In strada non sei concentrato su un possibile attacco, non sai se e come verrai attaccato, non sai da dove verrai attaccato e non sai chi ti attaccherà né le capacità di chi attaccherà (già, perché troppo di frequente consideriamo gli aggressori come dei rozzi energumeni violenti e ignoranti senza prendere in considerazione la possibilità che loro stessi abbiano un addestramento specifico al combattimento). E soprattutto chi ti attacca non è minimamente interessato a salvaguardare la tua incolumità. In tutto ciò inseriamo pure l’incognita “stress” e l’incognita “panico”.
Pensare che un corso amatoriale di Arti Marziali et similia, sebbene tenuto da maestri esperti e qualificati, sia in grado di mettere in breve tempo una persona qualsiasi a saper gestire determinate situazioni è cosa ingenua per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo e sciocca per chi lo ha già assaggiato in qualche modo.
L’addestramento professionista poi, che sia di tipo militare o di tipo sportivo professionista, oltre all’aspetto atletico e tecnico non prescinde dalla componente psicologica proprio per la gestione dello stress emotivo, componente che nelle palestre amatoriali non viene curata in modo appropriato per ovvi motivi (d’altronde anche i tennisti professionisti sono seguiti da psicologi specializzati ma in nessun corso di tennis, per quanto certificato FIT, trovi psicologi ad occuparsi dei giocatori).
Poi guai a fidarsi dei video che spopolano su Youtube, dove tutto sembra così efficace ed efficiente senza tener conto che chi attacca (Ukè o Aitè) è anche addestrato a subire le tecniche in un modo da far sembrare chi le esegue (Tori) un guerriero sensazionale.
RecSando
non è responsabile del contenuto dei messaggi presenti nei forum e del
loro uso,senza autorizzazione, fuori e dentro questo sito. Ogni
inserzionista si assume la totale responsabilità dei messaggi inseriti.
Se noti un messaggio non adatto segnalalo all'amministratore