<Con grandi fanfare e uno spirito da esproprio proletario, il Comune oltre 10 anni fa venne in possesso del parco e dei suoi impianti.
Anch'io ricordo alcune espressioni trionfali, ma si trattava di tentativi di offuscare le gravi conseguenze che la città avrebbe dovuto subire per le scelte Eni di vendita del patrimonio immobiliare. Il Centro sportivo, come sappiamo, non solo fu regalato, ma l'Eni aggiunse sul piatto 15 MLD di Lire, pari al disavanzo di bilancio di tre anni. Sappiamo che, in realtà quei soldi non sono serviti per consentire al Comune di finanziare la transizione. Fu mal gestita la trattativa Comune - ENI e la gestione successiva.
La struttura, secondo me, è troppo costosa per un Comune delle dimensioni di San Donato. I Comuni negli anni si sono attribuite funzioni non proprie, ma oggi i limiti di bilancio e le leggi sempre più stringenti fanno emergere le storuture come quelle della gestione del Centro sportivo, che ha trascinato al tracollo ACS e, se guardiamo nella città vicina di San Giuliano, la società comunale GENIA, fallita con un buco di oltre cinquanta milioni.
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