<< Ideona, se non fosse che l'Eni fattura milioni di euro al centro sportivo per l'acqua surriscaldata e quindi non credo possa essere interessata a renderlo energeticamente efficiente. Ma chissà, è comunque un'ottima idea.>>
Hai perfettamente ragione, Luca.
Però come sai bene, il centro sportivo è un insieme di impiantistica molto complesso e molto più variegato rispetto ad un semplice palazzo residenziale o ad uso uffici o anche ad un capannone industriale.
Basta pensare non solo all'acqua surriscaldata per la piscina, ma anche a tutta l'energia necessaria per la sua depurazione/filtrazione, a quella per la sauna, la palestra e i phon, a quella necessaria per formare e mantenere il ghiaccio per il pattinaggio, oppure a quella per climatizzare i campi da tennis coperti sia in estate che d'inverno, ecc.
Perciò sono convinto che potrebbe essere interessante anche per aziende che intendano sperimentare soluzioni innovative ed efficienti, avere a disposizione un complesso come quello di S. Donato per studiare e realizzare particolari installazioni come quelle di centri sportivi analoghi.
Dopodichè mi rendo conto che non sia facile convincere le aziende a cercare di mettere in pratica un'idea del genere. La voglia di fare investimenti è sicuramente scarsa in periodi come quello che stiamo vivendo.
Meglio comunque provarci, piuttosto che continuare ad indebitare il Comune (e quindi noi cittadini) per mantenere strutture ed impianti assolutamente obsoleti ed inefficienti.
Ciao
Luciano
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08/01/2013 - 