>L'articolo esordisce così: >"L’Inter ha scelto San Donato per investire nel nuovo stadio. Pare che questa volta la notizia sia definitiva. La società nerazzurra si starebbe preparando ad affrontare una corsa contro il tempo, guardando al 2017 come anno dell’inaugurazione dell’impianto.".
Che l'Inter abbia scelto è vero. Non è tuttavia consequenziale che il Comune di San Donato abbia già confermato l'ipotesi o preso una decisione. Se dopo le verifiche anticipate ad agosto dal Sindaco ("Ci prenderemo del tempo per verificare il tutto sia sotto il profilo amministrativo, sia sotto quello politico, con un confronto “allargato” che oltre alle forze politiche della città, vedrà coinvolti tutti i cittadini in un percorso informato e condiviso") il risultato sarà di rifiuto della proposta, l'Inter dovrà ripiegare su un'altra localizzazione. Ricordo che subito dopo San Donato la società calcistica aveva messo come possibili soluzioni in ordine di priorità l’ex cascina Bertarella a Melegnano e l’area Rho-Pero caldeggiata dal sindaco di Milano Pisapia. Per cui le alternative non mancherebbero. Aggiungo, a beneficio di chi non ha seguito questa vicenda dall'inizio, che il 18 dicembre scorso, quando l'ipotesi San Donato era già stata indicata dall'Inter come prima scelta, il Sindaco ha incontrato la dirigenza nerazzurra (tra l'altro in un mio post mi ero anche domandato se la visita fatta dalla'AC la settimana prima agli occupanti abusivi dell'area di Cascina San Francesco fosse così casuale). All'uscita del colloquio con i vertici della società calcistica Checchi rilasciò la seguente dichiarazione «Nella fase attuale - si è limitato a commentare a caldo il primo cittadino -, non ci sono novità di nessun tipo, si è trattato solo di un passaggio interlocutorio, ci rivedremo dopo le feste, in data ancora da definire». Poi, come molti si auspicano, se il più volte dichiarato coinvolgimento dei cittadini dovesse avvenire tramite un referendum popolare, ben venga. |