Ho avuto la fortuna di conoscere Gustavo e, in particolare, sua moglie, la carissima Anna. Abbiamo avuto modo di parlare e le nostre idee erano, comè facile capire, piuttosto diverse ma ci accomunava, credo, quel senso di responsabilità civile che non è appannaggio di nessuno se non di chi onestamente e in buona fede, con amore verso il prossimo, cerca di migliorare ciò che gli sta attorno, per quello che gli è concesso. Mi disse, un giorno, che per lui gli uomini sono tutti uguali. Io gli risposi che per me non era vero, semmai sono tutti pari ed è compito di chi governa far sì che tutti, nessuno escluso, abbiano la possibilità di crescere, di esprimere se stessi, di affrancarsi dal bisogno, di poter diventare, un giorno, ciò che essi sono realmente. Oggi che Gustavo non è più con noi, sono ancor più convinta di ciò che gli dissi quel giorno perchè, se fosse vero che tutti siamo uguali, se fossimo tutti come Gustavo, come Anna, allora la nostra società sarebbe di sicuro migliore.
Ciao, Gustavo.
Luciana |
29/03/2013 - 