Sono appena tornato dal mio giro in bici utilizzando la nuova ciclabile. Devo dire che aspettavo quest'opera da anni e sono contento che finalmente si possa percorrere in poco tempo questo tratto. Paesaggisticamente tra l'altro è molto bella e dà l'idea di quali opportunità potrebbero esserci per i due comuni confinanti se venisse ampliato il parco Nord di SGM comprendendo le aree più a est. Per incentivare la vivibilità urbana... altro che le domeniche a piedi :-) La ciclabile costeggia anche un fossetto in un punto, pieno di vegetazione (e, purtroppo, con un vecchio copertone nell'acqua) e offre uno scorcio sulla cava. Vi è anche della residua vegetazione arborea spontanea che regala una connotazione piuttosto agreste a questa breve ciclabile. Non tutti sanno, poi, che grazie ad essa ora è possibile anche raggiungere facilmente Melegnano senza mai andare su strade trafficate (passando attraverso la valle del Lambro/Cascina Santa Brera). Insomma, oltre che rendere più agevole la vita dei pendolari su bici, che in pochi minuti possono andare da un comune ad un altro, può anche offrire l'opportunità per i sandonatesi di fare qualche gita in bici abbastanza gradevole, nella natura a pochi passi da casa, se vogliono. Ovviamente vi è qualche criticità, a mio parere, che segnalo affinché possa essere utile. La ciclabile è realizzata credo a impregnazione di ghiaietto: non sono un tecnico, ma credo sia questo il materiale utilizzato. Rispetto all'asfalto rende molto meno confortevole la pedalata: io ho utilizzato una vecchia "bacchetta" con sella molleggiata e gomme alte, ma credo che con una corsa con copertoncini (o i vecchi palmer) o una city-bike il percorso non sia propriamente il massimo del comfort. Perché non utilizzare il comune asfalto, come in molte ciclabili extraurbane (penso alle numerose del lodigiano, per esempio)? Ritengo che con questo materiale sia anche più difficile pulire il tracciato dalle foglie (già presenti oggi), in quanto i sistemi meccanici (ma anche la comune scopa) asporterebbero insieme ad esse anche il ghiaietto superficiale, che comunque tende a usurarsi col tempo. Lampioni: sono tanti e esteticamente gradevoli, ma sono del tipo " a rischio vandalistico". Cupola in vetro bassa... uno stimolo troppo forte per i novelli David, pur in assenza di Golia. Perché non adottare dei lampioni alti come in città? E perché non pulire dai rifiuti le parti adiacenti alla ciclabile? Vi è un punto, lungo lo scolmatore, poco dopo l'inizio, in cui oltre la recinzione vi è accumulata una montagna di rifiuti... Tanto che si era all'opera, si poteva anche pulire... Tragica oggi poi la situazione al di fuori della ciclabile. Per chi come me parte dal Gelatiere di San Donato (o dal Parco Nord di SGM) vi è un percorso lungo lo scolmatore che è degno del Camel Trophy anni 80, peccato che io non fossi su una Land Rover. Pozzanghere lacustri, fanghiglia che ricorda i telefilm di Tarzan (quelli dove l'eroe salvava sempre qualcuno dalle sabbie mobili). Sono tornato con le scarpe devastate. Perché ovviamente con la bici a bacchetta nel fango non si pedala. Una signora, proveniente da SDM, che ho incrociato, mi fa: "Che disastro". Quindi, lode all'opera, finalmente c'è questa pista. Ma se si vuole veramente far vivere San Donato bisogna continuare, perché questo, a mio parere, è solo un inizio.
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