Imbarazzo non è la parola giusta. Rabbia, frustrazione, delusione, tristezza... 12 anni che abitiamo qui. Appena sposati la mensa della Bull che va a fuoco. L'eternit bruciato che rimane lì per anni all'aria. La Bull che viene demolita e che ancora adesso dopo 5 anni è ancora un cantiere. Si aspetta... si spera... e poi... Ieri guardavo il palazzo grigio di SDM su ex Bull che è quasi ultimato e ho capito, forse, qualche cosa. Il muro di questo palazzo collima col cancello della scuola Greppi, che è arretrata. Guarda caso. E ho pensato: non è che l'annunciato (da anni) allargamento del giardino davanti della scuola Greppi è stato pensato piuttosto per dar modo di costruire questo palazzo, che altrimenti avrebbe insistito sulla strada senza lo spazio per il marciapiedi e forse neppure con la quantità sufficiente di superficie drenante? Difficile da spiegare, forse solo guardando Google Maps si può capire un poco la questione. Magari mi sbaglio: forse il mio timore è dovuto al fatto che davanti alla scuola Greppi quando arriva primavera ci sono dei pruni che si rivestono di fiori rosa e sono l'unica cosa bella di questa via. Che ne sarà di questo viale quando allargheranno il giardino della scuola, o meglio, quando limeranno il giardino della ferrovia per tirare dritta la strada? Piccoli dubbi di urbanistica, ma alla fine non emerge da queste considerazioni, amare, il volto di una città fatta per essere abitata, vissuta, amata. Dall'abbandono dell'edificio di via Europa al laghetto, fino alle stazioni, ai sottopassaggi, al disarmo degli spazi verdi e la nullità di una vita sociale a cui nessuno pensa, vemergei il ritratto di una città pensata e realizzata tenendo conto solo del punto di vista economico, come fosse un'azienda che deve dare profitto col minimo degli investimenti.
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