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E se non fosse solo timidezza ? Incontro sul Mutismo Selettivo (mes #105155)
di Daniela Germani
il 09/05/2013 11:28:02
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(2 risposte)
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messaggio è un commento ad un contenuto apparso nella sezione Rassegna Stampa.
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Si inizia finalmente a parlare di mutismo selettivo anche in Italia, un disturbo legato all’ansia poco noto, ma probabilmente più diffuso di quel che sembra. Vi voglio dire due parole in più rispetto al volantino. Il mutismo selettivo impedisce ai bambini di parlare in presenza di estranei o persone al di fuori della stretta cerchia familiare ed in alcuni contesti sociali. La scuola è l'ambiente in cui il mutismo selettivo più si rivela e dove si riconosce. Spesso i genitori non si accorgono di nulla, perché a casa il bambino è esuberante e chiacchierone, mentre le maestre o i compagni riferiscono di non aver mai sentito la sua voce. A volte è confuso con timidezza e si pensa che col tempo il bambino si sbloccherà da solo, perdendo così tempo prezioso per intervenire. Altre volte gli insegnanti pensano di aver a che fare con bambini ribelli o cocciuti, che scelgono di stare in silenzio per opporsi alla loro autorità, ma questo è proprio il caso opposto. Questi bambini vogliono parlare, escono di casa ogni giorno con la voglia e l'intenzione di farlo, ma l'ansia produce in loro un blocco fisico e non ci riescono. Si tratta di una fobia spesso legata a mancanza di fiducia in se stessi e una fobia non è qualcosa di cui basta decidere di liberarsi.
In Italia questo disturbo è stato per lungo tempo trascurato; come panorama documentale c'è solo qualche tesi di laurea e nessuno studio epidemiologico. Dal 2009 esiste l’associazione Aimuse, nata da un gruppo di genitori di bambini selettivamente muti, come reazione spontanea a questa carenza di informazioni.
La serata organizzata per il 15 maggio a Cascina Roma si prefigge lo scopo di informare dell’esistenza di questo disturbo quante più persone si trovano a contatto con i bambini (pediatri, insegnanti, genitori) e di fornire strumenti utili per arrivare a quadri diagnostici precoci e intervenire tempestivamente, in quanto il fattore “tempo” gioca un ruolo determinante per un’efficace terapia. Come genitore che si è trovato ad affrontare questo problema (e referente locale per l’associazione Aimuse), questa serata è per me soprattutto un atto d’amore verso i bambini e verso la mia città, secondo il principio della condivisione delle esperienze del singolo per la crescita di tutta la comunità.
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