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Monticello:Bomba ecologica sotto il cantiere (mes #105913)
di Mirco Rainoldi
il 13/06/2013 22:39:27
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messaggio letto 1095
volte
(2 risposte)
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in risposta a Luigi Verdicchio
(mes. #105908)
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> Ciao Gianfranco, >lo stato d'inquinamento è stato sempre ben noto. >L'area artigianale sul piano ambientale non era dotata di alcun sistema previsto dalla legge. Il trasferimento degli artigiani fu deciso proprio per questo motivo. >L'area, perciò, prima della realizzazione del progetto edilizio dovrebbe essere preventivamente bonificata. > Luigi, giusto per evitare equivoci mi pare che l'articolo non si riferisca all'area artigianale dove dovrebbe nascere il complesso edilizio "Le Corti di Monticello". Si dovrebbe invece trattare dei terreni situati nelle vicinanze che si estendono fino all’impianto di co-generazione dell’Eni. Per cui il cantiere non è quello recentemente aperto per l'area residenziale, ma un'altro poco lontano relativo agli scavi per il metanodotto ENI. Cito testualmente "L’attenzione in questo caso non è tanto puntata sul lotto che per decenni ha ospitato una serie di attività artigianali irregolari, dove dopo le bonifiche sorgerà un comparto residenziale, bensì sull’area adiacente che si estende dalla cascina fino all’impianto di co-generazione dell’Eni. Un tratto sterrato fuori mano, inserito nel perimetro del Parco Agricolo Sudmilano, dove in base agli addetti ai lavori non era prevedibile una situazione del genere. È noto infatti che l’area degli artigiani, prima del decollo del piano edilizio, dovrà essere completamente risanata, ma a questo punto anche su quest’altro appezzamento verranno condotte una serie di indagini al fine di far luce sulla situazione che è venuta a galla per caso". Poi è del tutto evidente che anche per la zona adiacente verranno effettuate le opportune verifiche. In sostanza l'inquinamento da idrocarburi in questione è dovuto presumibilmente (il condizionale è d'obbligo sino agli accertamenti dell'ARPA) ad altri e non è stato causato dagli artigiani che hanno esercitato la loro attività sino allo scorso anno e che probabilmente nulla hanno a che fare con gli idrocarburi. Ciò non toglie che comunque è inammissibile che in una zona inserita nel Parco Sud non vi siano stati controlli atti a prevenire tale situazione. |
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