Ciao Mimma,
scusa il ritardo nella risposta, ma non sono riuscito a trovare il tempo prima.
La tue domande mi consentono di tornare su questioni affrontate anche da altri. La piazza virtuale dà la possibilità di fare discorsi aperti al contributo di tutti, lasciando a ciascuno il tempo di riflettere.La piazza di RecSando è anche questo.
A me piace e la preferisco ad altri momenti e situazioni emotivamente più intensi che però si esauriscono nell’arco della loro durata e che hanno bisogno di essere raccontati per tornare ad esistere. Intendo dire che ci devono esser sia la Piazza virtuale che quella reale, perché sono due modalità di comunicare complementari.
Così come ci sono le Regole di comportamento e ci sono i Programmi.
Arrivo così, con questa introduzione, alla tue riflessioni.
Il mio “o” non è disgiuntivo, se è l’uno non può essere l’altro, ma è inclusivo e quindi è “o l’uno” “o l’altro” ma pure “entrambi”. Il mio privilegiare la chiarezza, l’affidabilità e la trasparenza non è una esclusione dai programmi. Anzi. Se proprio dobbiamo prendere ad esempio il Sindaco Dompé, in questa Amministrazione non sono mancati i programmi e le azioni, bensì la chiarezza e la logicità dei sui comportamenti, incompresi dagli stessi suoi compagni di Giunta e di maggioranza.
Se vorremo distinguerci da quanto è accaduto, la prima condizione è dimostrare come e perché sia necessaria la chiarezza dei metodi in un governo amministrativo
Proseguendo nella discussione si arriva quasi naturalmente ad affrontare la tua seconda riflessione: sulla diversità tra le “condizioni necessarie” e le “condizioni sufficienti”. Io la penso così, anche se è un po’ lunga.
Le prime, le condizioni necessarie, utilizzano un metodo deduttivo, dall’alto al basso, le seconde, le sufficienti, dal basso verso l’alto. Per maggiore facilità di discussione potremmo paragonare le condizioni sufficienti alle condizioni poste dall’esperienza, dal semplice agire.. E’ per questo che sono più facili da comprendere. E del resto che cos’altro dovrebbe interessarci. Se si realizzano buoni programmi, che soddisfano i bisogni reali, che importanza hanno le regole utilizzate. Basta il risultato, basta l’evidenza. Il risultato buono è una “condizione sufficiente” perché vada bene a tutti.. Il buon Programma è dunque una “condizione sufficiente” a governare bene e a chiedere fiducia agli elettori.
Se ci rifletti sopra un po’ ti rendi conto che però le cose non stanno affatto così.. La questione è che le condizioni sufficienti non sono mai sufficienti.
Tutti sappiamo come sono fatte le pizze, quali sono gli ingredienti e le dosi eppure fare bene la pizza non è facile. Il tempo di cottura non è un elemento materiale, non è un ingrediente, è invece una regola, un metodo che fa la differenza tra pizza e pizza. I tempo è come l’energia, anima le cose dal di dentro, le muove, pur restando immateriale ed invisibile.
Così le regole fanno diversi i programmi, anche se quelli scritti dalle stesse parole.. Le Regole sono le ‘Condizioni Necessarie’. Se mancano è difficile sapere cosa avverrà.
In aggiunta. Tra gli impedimenti all’ottenimento di un risultato ci sono anche le regole in più, quelle non necessarie, quelle che si introducono senza che ce ne sia bisogno. E queste regole non necessarie sono quelle più pericolose perché riescono a rendere vani tutti gli sforzi prodigati per superare gli ostacoli. Ho l’impressione, leggendo quanto avete scritto tu e Massimiliano, che nei vostri tentativi di accordo si volessero introdurre delle regole in più. Quando dico in più, non intendo regole sbagliate, o negative. Anzi le vostre mi sono sembrate buone, “se non si potrà fare….ritorneremo dagli elettori”. Ma se fossero eccessive, perché già contenute nelle altre, costituirebbero di per se stesse un errore, un ostacolo.
Le regole inutili devono essere eliminate per evitare di andar incontro a fallimenti sicuri.
Dopo aver provato spiegare, spero sufficientemente, cosa penso, e senza per questo pretendere di aver ragione, vorrei considerare alcune intenzioni che tu, Mimma, mi hai attribuito.
Io non penso affatto che le qualità che ho richiesto, affidabilità e trasparenza, appartengano solo a persone di Centro-Sinistra. Infatti penso che Massimiliano Mistretta sia un esempio per tutti pur non essendo di Centro Sinistra. Quindi hai ragione tu.. Non lo penso. E neppure di te, diversamente non mi darei la pena di risponderti.
Perché mi sono messo in posizione telescopica, mi chiedi?
Perché ho avuto il timore che ci fosse troppo Centro e un po’ meno Sinistra nonostante la Sinistra del PD sia numerosa e ben motivata.
E la questione non è Andrea Checchi che ha tutta la mia stima. Dico meglio. Non è riferita alla Coalizione di Centro Sinistra di cui sono convinto e sarà guidata molto bene. I miei motivi sono più interni al PD stesso. E’ probabile, è una mia opinione, che anche altri elettori vedano nei nostri comportamenti un orientamento troppo sbilanciato. E non per una questione di programma. Questo è uguale per tutti.
Dalla mia posizione telescopica intervengo e mi confronto. E molti sono stati gli inviti a rientrare.
A piccoli passi lo farò, anzi alcuni li ho già fatti. La mia convinzione è che il percorso politico del PD sia estremamente importante e che ognuno debba interrogarsi su come contribuire, a modo suo, per rendere possibile l’unità delle coscienze della parte più illuminata e laica di questo paese.
Mi chiedi per ultimo perché l’accordo con il PRC avrebbe consentito “l’ennesima lista di promesse buttate al vento”. La mia è una constatazione a posteriori, che segue il mancato accordo. Non dipende dal programma che sarà condivisibile. Lo potremo verificare quando saranno pubblicati. Questo rischio si è palesato, forse ed è un forse che interroga tutti, a causa della diversità dei comportamenti. La mia è un'osservazione che mi preoccupa e non mira a ribadire che il PRC ha torto e il CCS ha ragione. Non cerco le differenze. Se non ce ne fossero sarebbe ottimo e, almeno questo, lo vorrei.
Alzando gli occhi e guardando un po’ più in là spero che in questa campagna elettorale non si dia il via ad attacchi reciproci ancora più pesanti. Impiegando al meglio le migliori energie dei due schieramenti potremmo dimostrare, e con esempi positivi, che forse quella di oggi non è stata la scelta migliore. Ce la faremo a dimostrarlo? A schieramenti fatti, mi basterebbero le "condizioni sufficienti".
Ciao,
sergio
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05/02/2012 - 