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Un appello ai candidati: «Serve il polo artigianale» (mes #92499)
di Massimiliano Mistretta
il 28/03/2012 02:30:04
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messaggio letto 729
volte
(2 risposte)
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in risposta a Luigi Verdicchio
(mes. #92467)
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Nel 2008 Dompè voleva realizzare il polo artigianale sull’area “Ex parco tubi” a Bolgiano.
Noi di Rifondazione avevamo contrastato quel progetto, anzi quella soluzione, poiché sarebbe stata a ridosso delle case di via Gela (già oggi costrette tra il traffico della Paullese, il traffico di via Gela di ingresso e uscita dalla Paullese, il Lambro, sotto il cono aereo, e sopra il tracciato del prolungamento -se mai avverrà- della MM3) e troppo vicino al Lambro.
Dopo esserci confrontati con i cittadini, presentai a marzo 2008, come Rifondazione, una mozione per impedire la realizzazione del polo artigianale su quell’area ( vedi: http://www.rifondazionesandonato.it/volantini/2area%20artigiani.pdf ).
La mozione non passò, ma io proposi in Consiglio altre soluzioni e con il Piano Regolatore alla mano identificai un’area nella zona artigianale in via Buozzi.
Dopo poco tempo appresi dai giornali che proprio su tale area si stavano concentrando gli interessi per realizzare il polo artigianale.
Ora non ho ben capito il motivo per il quale, pur essendo l’area idonea per localizzazione, dimensione e destinazione urbanistica, l'associazione degli artigiani non sia riuscita ad acquisirla.
Sicuramente la soluzione per questa tipologia di attività deve essere trovata in una localizzazione lontano dalle case, ma allo stesso tempo comoda e accessibile.
Non penso che tocchi al Comune acquisire l’area da dare agli artigiani per svolgere la loro attività privata, ma penso che il Comune debba collaborare nel consentire agli artigiani la realizzazione di un polo artigianale moderno, pulito e sicuro, magari costruito con materiali e tecniche innovative e a basso impatto ambientale.
Se l’ipotesi via Buozzi fosse definitivamente fallita si può valutare una soluzione alternativa tipo alcune aree di via 25 aprile; la possibilità di realizzare il polo artigianale utilizzando una quota delle volumetrie del San Francesco nell’area del San Francesco più vicina a via Buozzi.
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