Secondo me, la prima cosa da fare è un censimento delle competenze presenti sul territorio. Perchè, nella mia esperienza, il vero problema è che, alla fine, molte persone non sanno fare nulla di spendibile sul mercato del lavoro. Ciò vale per molti giovani, rovinati da un sistema educativo che li imbottisce di conoscenze senza però curarsi nè che siano utili nè che si possano trasformare in competenze, ma anche per molti lavoratori che hanno "tirato a campare" in qualche ufficio di multinazionale per anni e ora si scoprono fuori mercato.
Poi occorre sviluppare l'artigianalità e l'imprenditorialità. Ci sarà sempre meno richiesta di lavori intellettuali o manageriali, per cui le capacità più importanti riguarderanno lo sviluppo di una rete di conoscenze e l'auto-formazione.
Questo è il futuro del lavoro e su questo sto lavorando con molte scuole, associazioni di imprese, università e amministrazioni pubbliche.
Però, in tutto questo ho imparato anch'io qualcosa: contribuisco con tutto il mio impegno solo se c'è un progetto serio. Le chiacchiere politiche o lo sfruttamento gratuito delle competenze che ho guadagnato a fatica non mi interessano. Piuttosto aiuto persone singole.
Naturalmente non mi sto riferendo alla tua iniziativa.
RecSando
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26/05/2012 - 