<La questione si basa sulla capacità di produrre reddito oggi da parte degli stadi: per la Grecia i soldi pubblici investiti costituirono solo un debito a ragion veduta, ma può essere che le strutture sportive furono male gestite. Per Moratti saranno un affare? O sarà un'affare quello che girerà intorno, per poi trovarci tra qualche anno una struttura in perdita sul territorio?
In fatto di stadi siamo tra i peggiori al mondo. L'Italia non sarebbe oggi in grado, non solo economicamente, di ospitare un campionato europeo e mondiale. Moratti potrebbe voler seguire l'esempio Yuventus. Stadio moderno in cui la gente va volentieri ed è sempre pieno. La qualità premia.
<Intendo dire: che ne sarà anche dello stadio a San Siro e dell'area attorno, di proprietà del Comune di Milano?
Insieme alla notizia di Moratti è corsa quella che Berlusconi acquisterebbe San Siro. Non credo che siano due imprenditori sprovveduti nel fare investimenti.
<E a chi saranno in carico i servizi come gli interventi della Polizia Locale per gestire il traffico durante gli eventi calcistici?
Apprezzo spesso le tue analisi, ma sembra che tu ama cercare l’aspetto negativo in ogni cosa. Capisco perciò il confronto poco sereno che hai avuto con Luciana ;-). Appare del tutto evidente che trattandosi di territorio del Comune di San Donato, quest’ultimo dovrà istaurare i servizi necessari nell’area e quindi assicurare la vigilanza. Ma perché non consideri che dalle attività che si svolgeranno su quell’area potranno derivare introiti e quindi costituire un arricchimento a beneficio della comunità? L’A.C. dovrà proprio operare perché ciò avvenga.
Hai sollevato l’aspetto viabilistico. Tutti coloro che sono intervenuti si sono detti d'accordo che per qualunque intervento l'A.C. dovrebbe richiedere una serissima valutazione dell'impatto viabilistico. Ho, però, fornito un quadro ambientale che caratterizza il quartiere San Francesco.
Sul PGT così è scritto: "Il comparto di San Francesco, oggi vuoto di significati e funzioni, si distingue per dimensione, accessibilità sovralocale e la completa separazione dalla città esistente, tutte caratteristiche che gli conferiscono una sorta di “autosufficienza” e che stanno alla base del riconoscimento della sua vocazione ad accogliere funzioni e attrezzature di rango provinciale e regionale."
Ciò significa che offre una condizione di partenza ottimale perché l'area sarebbe raggiungibile direttamente dalle autostrade e dalle due stazioni di San Donato e Rogoredo.
Nelle norme attuative si precisa anche: "L’intervento previsto dovrà, da un lato, integrarsi con la città attraverso la realizzazione di nuove attrezzature pubbliche e di percorsi ciclopedonali, dall’altro le presenze attratte dalle funzioni insediate non dovranno gravare sul sistema della mobilità locale.”
RecSando
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