Questa mattina sono stato in Comune. E' possibile firmare sino al 27 luglio p.v. dalle 8,45 alle 12,45 presso la Segreteria Generale (2^ piano). Sul sito non è stato pubblicato nulla, ma è stato predisposto il solo avviso, dovuto per legge, esposto all'ingresso del Comune. L'effetto che vorrebbe ottenere il referendum è l'abolizione della diaria di 48.000 euro annui per ogni parlamentare per presunte spese di "soggiorno" a Roma, quindi anche se non sostenute. Anche se può sembrare una goccia nel mare, considerato le tasse che paghiamo, risparmiamo almeno questi soldi. Probabilmente se il referendum va in porto effettuarlo costerebbe più del risparmio immediato, ma a tendere potrebbe essere ammortizzato. Mi auguro comunque che in parlamento prima di arrivare al referendum ci sia qualche anima buona tra i pochissimi parlamentari (qualche mosca bianca ancora c'è) non attaccati al vil denaro che proponga una legge correttiva che, se approvata (qui occorrerebbe la votazione nominale con diretta televisiva per vedere bene in volto chi vota contro), renderebbe ovviamente non necessaria la chiamata alle urne.
RecSando
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