Massimiliano, come al solito guardi il dito piuttosto che la luna. Il piccolo spaccio è degli immigrati, ma le famiglie che ci sono dietro sono da sempre italianissime, in alleanza con le mafie internazionali che si occupano dei traffici: di certo la mafia nostrana non si fa scippare un business come quello della droga da 4 immigrati senegalesi o da 3 romeni. Quando sotto casa mia è arrivato lo straniero con la Skoda piena di droga, i nostri connazionali hanno dato fuoco alla vettura. I mafiosi hanno la stessa considerazione nei confronti degli immigrati che hai tu: per loro sono pezzenti da mettere alla fermata dell'autobus con una decina di dosi da piazzare, al massimo, sono l'ultima ruota del carro. Inoltre, i consumatori sono sicuramente anche italiani. Nel mio condominio opera la comunità di Don Chino: se vuoi sapere qualcosa di più sul mondo della droga chiedi a lui. Per quanto mi riguarda, avendo vissuto più di 20 anni tra gli spacciatori assolutamente italiani di Piazzale Corvetto, so di quello che parlo. Tu mi sembri decisamente poco ferrato in materia, ma purtroppo con molti pregiudizi. Stai cercando di cogliere il malcontento generale, dovuto anche a dei tagli sulla sicurezza, dirottandolo verso obiettivi sbagliati, ma molto d'impatto a livello di pancia sugli elettori. Un po' come la storia dell'assemblea di condominio, dove si litiga sull'odore di mangiare del vicino e non si vede l'amianto che si sgretola sul tetto e le infiltrazioni d'acqua nella struttura. Cerchiamo di vedere le cose sotto una prospettiva più ampia e non così limitata. Anche a me hanno rubato una bicicletta. E non solo. Vivo tra porte blindate e cancelletti: al mio vicino di casa sono entrati di notte, mentre dormivano. Io mi sono barricato dentro. Questa è San Donato: prova a chiamare il 112 e conta quanti minuti aspetti che rispondano. Se rispondono. Come lo so io, lo sanno pure i ladri.
RecSando
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