>Non proprio. Il piccolo spacciatore è sempre collegato alla mafia, che gestisce il traffico di droga.
Allora, se ho ben capito, la tua tesi è la seguente:
Stato e Mafia sono collusi, se non addirittura coincidenti, in alcune aree Quindi, lo Stato non mette nelle condizioni le forze dell'ordine e la magistratura di fare il loro lavoro, e non legifera in modo incisivo Pertanto, la microcrimilalità connessa ad alcuni reati (e.g. spaccio) non può essere debellata (o non si vuole debellarla), anche con le buone intenzioni
Aggiunta: le risorse a disposizione delle forze dell'ordine sono utilizzate alla massima efficienza.
Se ciò è vero, non c'è speranza, nel nostro piccolo. E ciò peraltro giustifica gli interventi "fai da te", anzi li rende massimamente etici, ancorchè pericolosi.
Quello che non capisco è come possa un tutore delle forze dell'ordine lavorare in queste condizioni. E perchè non viene detto in modo chiaro. Perchè il comandante dei CC di San Donato non ammette pubblicamente di non essere nelle condizioni di poter svolgere in modo efficace il proprio lavoro? Perchè non lo fanno i vertici dell'Arma. Forse perchè sono nei secoli fedeli (al potere di turno)?
RecSando
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