Mirco, ho letto l'articolo che hai linkato e mi soffermo sul seguente passaggio : <<Quanto alle ragioni del suo quarto posto lo lega anche ad una certa stanchezza del popolo delle primarie. I diecimila elettori che hanno votato per la scelta dei parlamentari «sono meno di un quarto di quanti avevano votato alle primarie del 25 novembre. Tre su quattro non sono tornati ai seggi, sfiancati da questa continua chiamata, distratti dalle vacanze di Natale, delusi per il risultato di quella prima consultazione. Ed è chiaro che se la platea si restringe, il peso del partito, dell'organizzazione dei circoli, si fa decisivo. Già lo era stato nello scontro Renzi-Bersani, figuriamoci questa volta».>>
Da iscritta del PD che crede profondamente nello strumento delle primarie, che crede profondamente nel rinnovamento, da volontaria e responsabile dell’organizzazione a San Donato delle varie primarie che si sono succedute in questo mese, ma anche analizzando le precedenti primarie, e di come i cittadini di SDM hanno sempre e, in gran numero partecipato, mi sento solo di commentare in questo modo, che può apparire provocatorio: evidentemente le persone che erano “così sfiancate” nel non avere la forza di tornare a votare, non sono persone che credono nelle democrazia, nella possibilità di poter con il proprio voto cambiare e anche ribaltare i risultati.
Aggiungo che evidentemente molte di quelle persone hanno “usato” Renzi, già hanno usato il pensiero di Renzi per mandare un segnale a qualcun altro, a chi ? : sicuramente al PDL, ma sono convinta che la maggioranza delle persone che si è recata a votare alle primarie del 25 Novembre sono persone che da sempre si identificano in quello che si può definire un centro moderato, e mio parere personale, nel caso avesse vinto Renzi avrebbe chiesto a gran voce dei rompere l’accordo con SEL, in poche parole persone che non avrebbero mai votato una coalizione definita di centrosinistra.
Dall’altra parte ritengo che soprattutto la grande richiesta di rinnovamento che ha fatto da "leitmotiv" nella sfida Renzi – Bersani, sia stata buona cosa, e i risultati delle primarie parlamentari, partendo dai candidati che si sono presentati ma soprattutto ai risultati per esempio in Lombardia, siano la dimostrazione che si può cambiare, che si può rinnovare (specifico non è solo questione di età – peraltro ritengo che l’esperienza politica e una base di impegno amministrativo non debba comunque mancare) "Sono i trenta-quarantenni i vincitori delle primarie del Pd in Lombardia, secondo i primi dati - a sostenerlo è sempre Maurizio Martina - oltre a Veronica Tentori, ventisettenne che ha vinto a Lecco, appaiono ai primi posti nelle rispettive province Pippo Civati, (37 anni) a Monza, Alan Ferrari (37) a Pavia e Chiara Braga (33) a Como". E la più votata ' stata Miriam Cominelli, (ingegnere 31enne, segretaria del Pd di Nuvolera (BS)) con 6.413 voti. Ma credo che un’ altro risultato, nel segno del rinnovamento sia che a Milano, a Lecco, a Brescia, a Como le più votate siano state le donne, e non solo, analizzando i dati molte sono state le schede in cui il voto è stato dato solo a una donna, e a Milano e provincia Barbara Pollastrini, e Lia Quartapelle hanno preso più voti rispetto al primo e secondo degli uomini (Matteo Mauri e Franco Mirabelli), non solo i voti delle singole candidati sono maggiori rispetto a quelli attribuiti agli uomini - ritengo anche questo un grande segnale di rinnovamento (in questo caso non ritengo di dare i meriti a Renzi, ma sicuramante alla decisione di imporre nel regolamento la possibilità di doppia preferenza purchè diversa per genere) .
Tornado alla "sfida" Bersani - Monti, sappiamo di avere una grande sfida da dover affrontare, sappiamo che sarà molto difficile dover confrontarsi con le persone deluse dalla politica, con le persone che sono convinte che siamo tutti uguali, con le persone che hanno "paura" di un governo di CentroSinistra ma, non ci scoraggiamo, e invito te e tutti quello che avranno la volontà di farlo a fare un confronto tra il documento "Carta D’intenti Italia Bene Comune" documento approvato nel Luglio 2012 all’assemblea nazionale del PD http://www.partitodemocratico.it/speciale/cartadintenti/home.htm e "l’ Agenda Monti" pubblicata una settimana fa http://www.agenda-monti.it/.
Analogie – differenze ? Mi permetto per esempio di commentare il capitolo dedicato alle liberalizzazioni, chi se non Bersani è stato l’unico politico che, non in tutti i settori ( vedi taxi) è negli ultimi 20 anni riuscito e ha con grande forza portato avanti in qualità di Ministro liberalizzazioni in settori quali : i famarci (generici e parafarmaco) con le parafarmacie, le Banche niente spese di chiusura conto, niente penali per la rinegoziazione dei mutui, niente ricorso al notaio per estinguere l'ipoteca; e ancora assicurazioni con l'agente plurimandatario, è la possibilità per i titolari di vecchie e onerose polizze di cambiare compagnia, con soli 30 giorni di anticipo. Ma di sicuro l’effetto immediato di quanto le liberalizzazioni di Bersani portarono dei benefici lo potemmo tutti e da subito toccare con mano con la decisione del Ministro Bersani di annullare con decreto i costi della ricarica telefonica.
Negli ultimo 13 mesi sulle liberalizzazioni quali azioni sono state intraprese?
Mi fermo qui disponbile al confronto per altri temi.
Serenella
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