> > >Monti ha, in sostanza, così risposto a questa osservazione espressa insistentemente dalle forze politiche che non hanno appoggiato il governo e da Berlusconi, che ne ha fatto l'unico argomento della sua campagna: perfino un bambino capirebbe che nel momento in cui si è dovuto varare urgentemente drastici provvedimenti di rigore non si potevano farne altri per la crescita. Una volta messi al sicuro i conti e, quindi salvata l'Italia da una deriva molto grave che avrebbe messo in pericolo la stessa moneta europea, sarà possibile in una concertazione dell'euro-zona e tagliando la spesa pubblica improduttiva, riattivare gradualmente la crescita. > >Se non si capirà realmente la reale situazione che ha costretto, per la prima volta nella storia, il presidente della repubblica ad affidare ad un tecnico (consenzienti PD, PDL, UDC e FLI) l'incarico di capo del governo, queste elezioni potrebbero far ripiombare il paese in una crisi peggiore.
Luigi, l'abbiamo capito. In pochi ma l'abbiamo capito. Monti ha fatto quello che doveva fare. Monti doveva svalutare i salari, per reagire come nel 1992, quando all'epoca della lira, venne svalutata la valuta. L'economia non ha troppi segreti né misteri, e non esistono buoni o cattivi. Si deve fare quello che è necessario fare. Se si ha la lira, si svaluta. Se si ha l'euro, si svalutano i salari, attraverso l'aumento della disoccupazione e della precarietà. Monti non ha sbagliato: ha fatto quello che l'Europa chiedeva. Non c'era altro da fare se si volevano salvare euro e banche.
RecSando
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