Nella realtà se vogliamo trovare delle similitudini tra Italia e Argentina le troviamo nella situazione valutaria prima del crack del 2001. L'Italia ora non può fallire, come non può farlo la Grecia. O almeno, non in tempi brevi. Se esiste un debitore, esiste un creditore, e ovviamente se il debitore non paga il creditore rischia di fallire, quindi noi paesi del Sud siamo indissolubilmente legati al nord Europa e viceversa, così come il sud in Italia è legato al nord. La preoccupazione della Germania ora è quella di non condividere il debito, o almeno è quello che risulterebbe da un analisi dell'elettorato tedesco: d'altronde, è quello che da anni desiderano gli elettori della lega, non accollarsi un sud e guardare altrove in termini di mercato. Ora, il problema è che da transitoria questa crisi in Europa si sta trasformando in strutturale, per cui, valgono altre considerazioni. Trovo un'analisi del prof. Buiter on line http://blogs.telegraph.co.uk/finance/author/ambroseevans-pritchard/ che ritengo interessante: " Se le persone restano senza lavoro per un tempo abbastanza lungo, il danno alla loro professionalità e al loro capitale umano diventa una perdita permanente. Il potenziale di crescita dei fondamentali dell'economia resta danneggiato per anni. Questo è quanto stiamo vedendo in mezza Europa in questo momento. "Non si dovrebbe far passare nessuna illusione che la tempesta sia prossima alla sua fine. Anzi, è possibile che siamo proprio nell'occhio del ciclone. Le prospettive a lungo termine per la sopravvivenza dell'euro non solo non stanno migliorando, ma vanno, in realtà, sempre peggio". In effetti, risolto il problema dell'eccessiva esposizione dei paesi del nord Europa verso quelli del sud, in qualsiasi modo (lo sapete anche come si otterrà e chi ne pagherà le conseguenze, se mi avete seguito fin qui), l'Euro potrebbe anche finire la sua esperienza paneruopea e l'Europa trovarsi a definire nuovi equilibri. In sintesi, potrebbe formarsi un'Europa fatta di paesi forti, destinati a cercare nuovi sbocchi su altri mercati extraUE, come il nordafrica, per esempio, e questo spiegherebbe l'interesse geopolitico verso quest'area http://eeas.europa.eu/delegations/switzerland/press_corner/focus/focus_items/20110304_it.htm e un'Europa debole, con valute nazionali svalutate, ma purtroppo ormai priva del capitale umano e tecnologico che le consentirebbe di tornare a inserirsi nell'economia mondiale. Questo può far comprendere i rischi a cui saremo sottoposti in quel futuro, ben superiori a quelli a cui saremmo sottoposti oggi in cui un'uscita dall'Euro, e una rinegoziazione del debito, ci consentirebbe di trasferire anche sugli altri stati europei le conseguenze di questa scelta.
RecSando
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