<> <E dagli con l'esterofilia galoppante. > >Nessuna esterofilia, ma buon senso caro mio e orgoglio che viene dalla volontà di sorprendere, come avvenne dopo la guerra, rimboccandosi le maniche e mettendo nell'angolo i catastrofisti. L'Italia da il meglio proprio quando sembra spacciata. >
<Luigi, non usiamo la storia dimenticando i particolari, l'Italia nel dopoguerra ebbe il piano Marshall e Einaudi che volò da Truman a chiedere un prestito per la ricostruzione. Se avessimo dovuto basarci solo sulle nostre braccia avremmo avuto la guerra civile (che si stava scatenando) o i sovietici alle porte.
La tua conoscenza della storia è parziale e riduttiva. Subito dopo quell'avvio l'Italia, come la Germania e il Giappone ebbero uno sviluppo travolgente, al punto che quando mi diplomai (1961) non cercai il lavoro. Fu il lavoro a cercare me, come TUTTI i diplomati di quegli anni. Ricevetti a casa una trentina di offerte di lavoro.
A fine guerra il popolo era sfiancato, molte città e tantissime fabbriche erano distrutte. Di fronte a tutto ciò la situazione attuale è di gran lunga migliore, al contrario il morale e tu esprimi un esempio del pessimismo che attanaglia una parte importante del paese. Prima responsabile è, senza dubbio la politica, ma guai a pensare che tutto si risolva inseguendo i populismi, da Grillo a Berlusconi.
RecSando
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