>Nei tredici mesi di governo Monti appoggiato da PDL, PD e UDC si è atteso invano che il parlamento facesse le riforme istituzionali per cambiare tutto ciò che rappresenta inefficienza ed enormi sprechi di denaro pubblico.
Non diciamo che Monti non ha fatto le riforme istituzionali (inclusa una seria nuova legge elettorale), come tanti ignorantelli hanno affermato negli scorsi mesi.
I partiti dettero subito l'altolà a Monti: tutto ciò che riguarda direttamente o indirettamente il parlamento (modifica del bicameralismo perfetto, n° parlamentari, stipendi, legge sui partiti, ecc.) non è materia del governo. Non hanno fatto nulla e Grillo è andato a nozze nel raccattare voti. Non solo il parlamento ha avuto un comportamento totalmente passivo, limitandosi a discutere e, al massimo, correggere le proposte del governo, mentre in tutto il periodo non si è avuta notizia di proposte di leggi su materie importanti. <
Hai messo il dito nella piaga. Il nostro che dovrebbe essere un sistema parlamentare è in realtà (per motivi storici ben noti e per predominio dei leader) un sistema presidenziale in cui l'esecutivo, cioè il governo, è in realtà quello che legifera per decreti, accettando quasi come atto dovuto che il Parlamento li approvi. La maggior parte delle ultime leggi sono nate come decreto ministeriale e non come legge parlamentare. E' sempre stato così e lo sarà inevitabilmente con l'attuale sistema elettorale in cui i palamentari sono nominati e non eletti, cioè sudditi dei leader di partito, come una volta i nobili del Re Sole. Negli ultimi tempi i leader avevano accettato,per la gravità della situazione, di appoggiare,almeno fino a certi limiti, un governo presidenziale esterno alla politica. Non si può pensare che una parte politica proponesse una legge che non fosse gradita a tutte le parti, per evitare il rischio di crisi di governo. E così si è preferito lasciar fare a Monti, che da canto suo si è ben guardato dal varare decreti sgraditi a una delle parti; in pratica ha governato con un braccio legato dietro. Dunque se non si sono fatte leggi che in molti ritenevano necessarie è per non rischiare una crisi di governo. Certo questo non ha portato a molti progressi. Monti ha potuto solo fare quello di cui era stato incaricato, cercare di salvare l'economia, e l'ha fatto con la mancanza di cautela del tecnico (un politico non avrebbe creato lo scandalo degli esodati, per esempio). Di conseguenza appena ha voluto mettersi in gioco ha pagato per le sue tasse, che tutti avevano approvato. Questo gli va riconosciuto. Ma forse un vero politico avrebbe usato metodi più indolori e più equilibrati. Hanno notato tutti come Monti abbia evitato accuratamente di toccare gli interessi di quella parte politica che aveva la maggioranza in Parlamento e che aveva la possibilità (che alla fine ha usato) di togliergli il governo. |