>Chiudo osservando che l'Italia finirà molto male se i partiti non antepongono il bene comune (in primis l'urgenza di riforme e interventi che aiutino a superare, seppur lentamente, la crisi che attanaglia le famiglie e le imprese) agli interessi elettorali di ciascuno.>
E' da qualche giorno che ci penso, ora che leggo le parole di Re Giorgio il mio pensiero si consolida. I partiti devono pensare al bene comune o ai propri elettori. Si torna a quella che si chiamava "ragion di Stato". La stessa ragione che impedisce che le vittime di Ustica abbiano un colpevole, che gli assassini del Cermis vivano sereni negli USA.... Non ho mai condiviso i valori della ragion di Stato.
Se pensare al bene comune significa andare contro i propri elettori....allora il bene comune deve essere messo da parte. Io ho dato un voto ad un partito perchè faccia o non faccia certe cose. Se quel partito farà cose che ha promesso di non fare, al prossimo giro non solo toglo il voto a quel partito perchè ha tradito la mia fiducia, ma darò il voto alla fazione opposta. Nel caso di specie i rappresentanti che ho votato hanno promesso di non fare governi con il PDL. Meglio che Re Giorgio si dimetta e si torni al voto. Invece di stare a litigare facciano una legge elettorale nuova, magari quella proporzionale con 5 preferenze della prima repubblica....
RecSando
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