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Napolitano: «Lasciato solo dai partiti» (mes #104094)
di Luigi Verdicchio
il 03/04/2013 18:20:51
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messaggio letto 674
volte
(1 risposta)
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in risposta a Lucas Bregonzio
(mes. #104088)
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<Se pensare al bene comune significa andare contro i propri elettori....allora il bene comune deve essere messo da parte. Io ho dato un voto ad un partito perchè faccia o non faccia certe cose. Se quel partito farà cose che ha promesso di non fare, al prossimo giro non solo toglo il voto a quel partito perchè ha tradito la mia fiducia, ma darò il voto alla fazione opposta. Nel caso di specie i rappresentanti che ho votato hanno promesso di non fare governi con il PDL. Meglio che Re Giorgio si dimetta e si torni al voto. Invece di stare a litigare facciano una legge elettorale nuova, magari quella proporzionale con 5 preferenze della prima repubblica....
Devo confessarti che ho una serie di perplessità nei riguardi del tuo ragionamento e del modo di valutare la realtà del momento. Fare il bene comune significa scegliere ciò che è meglio per l'insieme del paese. Tu invece rimani fermo a ciò per cui hai votato. Non sembra preoccuparti che l'esito del voto non ha indicato né vincitori, né vinti. Sono inoltre incredulo che non si tenga in alcun conto che l'Italia è sotto i riflettori accesi dai creditori e investitori dei duemila miliardi del nostro debito pubblico.
Il tuo ragionamento sembra semplice e scontato, come se non vivessimo la più grande crisi del dopo guerra, essendo venuti al pettine tutti i difetti del nostro sistema politico, che a forza di promesse elettorali e del binomio berlusconismo e anti berlusconismo ci siamo dimenticati che dalla liretta siamo passati all'Euro senza adeguare l'economia interna.
Il pagamento di 90 MLD annui solo per gli interessi, una disoccupazione giovanile vicina al 40%, le centinaia di aziende che chiudono ogni giorno, la povertà che aggredisce oltre 4 milioni d'italiani sembrano essere dati statistici di nessun valore. Ciò che conta è combattere Grillo e Berlusconi, i quali peraltro non chiedono di meglio che andare subito al voto.
Chiami Napolitano "Re Giorgio" perché si preoccupa di fare il proprio dovere, cercando di far rinsavire i politici che pensano solo al loro beneficio elettorale. Napolitano non si è dimesso proprio perché ciò avrebbe significato dare un messaggio all'esterno (partner europei e mercati finanziari) che la nave aveva perso il suo ultimo timoniere. Il Presidente è l'unica speranza che rimane in questi giorni a quest'Italia. Speriamo che il prossimo sia della stessa statura politica e istituzionale.
I due gruppi, scelti con criteri di competenze e nell'ambito della cultura moderata presente in ogni partito, sono fiducioso che riusciranno a far emergere gli argomenti e gli interventi più urgenti su cui impegnarsi per far superare al paese questo drammatico momento che tocca milioni d'italiani e varare le riforme istituzionali di rinnovamento del paese.
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