C'è dentro parecchio, non tutto confome ai desideri della piazza:
- trasparenza interna dei partiti (il riferimento è al M5S) - riforma elettorale: Mattarellum con l'abolizione dello scorporo (che garantiva la sopravvivenza delle minoranze) o doppio turno di collegio, alla francese - abolire il Patto di Stabilità - controllo esterno dei costi della politica - mantenere il finanziamento pubblico dei partiti, con opportuni controlli - referendum per tutte le leggi di revisione costituzionale (senza l'attuale raccolta di firme) - introduzione di un reddito minimo di inserimento - approvazione del Parlamento del disegno di legge delega fiscale - taglio dei deputati a 480 e dei senatori a 120 - rifinanziamento della CIG in deroga e risoluzione del problema degli esodati - abolizione del bicameralismo perfetto, con la sola Camera per l'approvazione delle leggi - restituzione del debito pubblico verso le imprese (i 30 giorni di scadenza decisi non vengono in realtà rispettati) - limitazione delle intercettazioni e della loro divulgazione - revisione della riforma Fornero per il lavoro a termine - rafforzamento della spending review [NDR: l'attuale incaricato Ponti era stato distaccato da Monti verso la sua organizzazione elettorale] - nuova legge sul conflitto di interessi -rafforzamento dei referendum, con divieto per un certo periodo di rispristinare la norma abrogata o di riproporla simile
C'è tanta carne al fuoco. Bisogna vedere quale governo se ne farà carico. Perchè, nonostante tutta la buona volontà, i partiti sono ancora lì, ognuno che tira nel suo senso..
RecSando
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