> Quando parlavo di competenza non mi riferivo certo alla conoscenza del'inglese (che pure servirebbe). Io mi riferivo all'esperienza politica, che si acquista sul campo, che fa acquisire una linea politica, dei principi e che evita di fare colpi di testa.
Forse non mi riesco a spiegare, ci provo per l'ultima volta. Gestire adeguatamente una nazione è un'opera assai complessa, che richiede competenze vaste in molti campi: dalla politica in senso stretto, al funzionamento delle istituzioni e della amministrazione pubblica, all'economia, alla finanza, così come di politica internazionale e così via. Sarebbe grandioso avere dei parlamentari con competenze così vaste, anche meno: appunto mi accontenterei di quelle skill che ormai si chiedono anche alle segretarie, come ad esempio la conoscenza delle lingue.
Purtroppo non si è mai teso a questo modello. Se pensiamo ai vari parlamentari che si sono succeduti negli scorsi decenni, solo pochissimi si avvicinavano pallidamente ad esso. Abbiamo avuto politici che a malapena si esprimevano in un italiano corretto, che non sapevano nulla nemmeno di geografia, per dirne una. Nessuno si è mai lamentato più di tanto.
Ora si getta fango sui rappresentanti del m5s screditandoli sulle competenze. Sai perchè si fa? Semplice, perchè non si riesce ad argomentare sul loro programma. I politici da molti anni non discutono sui programmi, ma si gettano fango addosso vicendevolmente con attacchi più o meno personali in una lotta di potere.
Inoltre, ribadisco, la democrazia per sua stessa natura non è elitaria, su nessuna competenza. E' dai tempi de La Repubblica di Platone che se ne discute. Il popolo elegge i suoi rappresentanti e punto. Possono essere competenti o meno, ma quelli sono.
Quindi, invito ancora a ragionare sul programma del m5s e non sulle persone. |
19/04/2013 - 