Solo per ulteriore chiarimento.
<In via teorica hai ragione, Luigi. Ma all'atto pratico, questo modo di pensare giustifica tutto, anche i criminali. Oltretutto, le persone oneste, se veramente lo sono, devono opporsi e gridare contro i disonesti, ma a parte rari casi non lo fanno, il che mette in dubbio quantomeno il coraggio della loro onestà.
Non mi pare, perché ho sostenuto che l'elettore deve saper valutare e distinguere il criminale da chi non lo è, il disonesto da chi non è mai stato interessato da fondati sospetti. Non sono i cittadini o i politici a stabilire chi non è una persona che ha commesso reati o atti disdicevoli per ricoprire un incarico pubblico, bensì gli organi giudiziari preposti (per i reati) o i responsabili politici che ricoprono cariche direttive (comportamenti disdicevoli). In quest'Italia è spesso l'avversario politico a pronunciare "sentenze".
<>Un popolo ha il governo che merita e non basta che qualcuno si presenti con l’etichetta del nuovo per convincermi di meritare la nostra fiducia.
<Questo è fuori di dubbio. Tuttavia, i cittadini non possono eleggere le persone direttamente, quindi ancora non possiamo sapere se è vero al 100%. Per quanto riguarda il "nuovo", esso non è necessariamente meglio del "vecchio", hai ragione: si può sempre peggiorare. Ma ciò non toglie che c'è del "vecchio" che ha dimostrato la sua disonestà e incompetenza in modo chiaro e inequivocabile, e quello va rimosso, non riconfermato. Chiunque non esprima un disaccordo a riguardo, per me è connivente.
Sul sistema che non consente di eleggere le persone hai ragione. Speriamo che si cambi. Qualora una o più forze politiche si renderanno ancora responsabili di non avere, di fatto, voluto cambiare la porcellum, mi auguro che mass media e opinione pubblica facciano il massimo per non far votare quelle forze.
Sul "vecchio" che ha dimostrato... hai ragione, ma attenti a non fare di ogni erba un fascio.
Ma voglio porre l'accento sul fatto che ha preso piede un'idea, secondo la quale chiunque abbia avuto responsabilità di governo nel passato sia da epurare. Così facendo ci priviamo di preziose competenze ed esperienze. Non s'inventa una classe dirigente, dall'oggi al domani, perché governare ed amministrare la cosa pubblica richiede grandi visioni e specifiche competenze. In caso contrario otterremo, forse, meno sprechi ma un paese allo sbando. |