> E nessuna di loro ci spinge ad accumulare beni e ricchezza; anzi ci insegnano a vivere bene senza di loro.
Questo è vero, ma nella pratica fa sorgere almeno un dubbio, ovvero che venga predicata la povertà a vantaggio dei ricchi. Paradossalmente, se riuscissi a convincere tutti i maschi del pianeta che le donne sono da evitare, avrei tutte le donne per me. Molte di queste religioni - e l'induismo o il buddismo non sono esclusi - sono gestite da classi sacerdotali che non disdegnano affatto la ricchezza e sono "pappa e ciccia" con coloro che accumulano ricchezze straordinarie a danno di altri. Poi lanciano il messaggio che occorre essere poveri, che tanto, dopo che saremo morti, gli ultimi saranno i primi. Ottima idea, ma qui? Personalmente a un povero del Bangladesh può interessare poco che, dopo morto, sarà il primo. Forse è più interessato ad essere il terzo, il quarto o anche il quinto qui e ora, senza dover morir di fame.
Boh, personalmente mi piace più Aristotele, con il suo senso della misura.
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