Tutto molto bello, Sergio.
Voglio solo aggiungere un paio di cose:
- Non dobbiamo incorrere nell'errore opposto, ovvero nel considerare i paesi più o meno emergenti coma fatti di brave persone fino ad oggi sfruttate. Questi Paesi, a mio avviso, spesso non rispettano nulla, nè le persone che vengono sfruttate in modo abominevole, nè l'ambiente. Molte volte sono paesi corrotti che operano in barba a ogni politica commerciale corretta. Alcune volte sono proprio Paesi senza scrupoli.
- Siccome le risorse sono scarse, dobbiamo metterci in testa che se altri elevano il loro benessere, noi perdiamo il nostro. Non sto dicendo che sia scorretto, ma poi non dobbiamo lamentarci se qualcuno ci soffia la nostra fetta di torta.
Il popolo greco è un grande difficoltà e credo che sia giusto aiutarlo. Ma deve dare un segno di maturità, sennò gli aiuti non serviranno a nulla e trascineranno anche i creditori nel baratro. Come gli italiani, hanno supportato per anni governi corrotti che hanno addirittura falsificato i bilanci pubblici. Ancora oggi hanno un'evasione fiscale assurda, che è addirittura aumentata. Allora ha ragione la Lagarde, quando dice, provocatoriamente, che si preoccupa maggiormente dei bambini del Niger, rispetto ai greci che non sembrano reagire con responsabilità ai loro problemi.
Poi hai ragione tu: occorrerebbe un'inchiesta della UE che determini le cause di questo disastro e indirizzi i responsabili. Tuttavia, il popolo greco deve fare mea culpa e trarre un insegnamento da quanto accaduto. Anzi, dovremmo trarlo anche noi: dove eravamo quando il debito pubblico si è formato? Dove erano gli imprenditori? Dove erano i sindacati? Dove erano i partiti? Ma, soprattutto: dove erano i cittadini?
Ancora oggi le persone votano le stesse persone e gli stessi partiti che ci hanno portato alla rovina. Ancora oggi la mafia impera nelle istituzioni e nell'economia. Se fossi un creditore, non darei all'Italia un euro fino a quando il popolo italiano non dimostra di essere cresciuto. |