Metto a fuoco meglio il mio post d'apertura perché dalle vostre risposte, evidentemente, mi sono espresso male io.
Chiaramente successi in politiche economiche non hanno alcuna correlazione con fede o laicità.
Premesso anche che le crisi economiche non possano interamente essere attribuibili a un premier, resta però il fatto che un governo in parte può far qualcosa per mitigarle, altrimenti sarebbero tutti sullo stesso piano la Merkel, Berlusconi, Cameron, Zapatero, Sarkozy. A parte la Grecia che é un caso particolare, lì il governo precedente truccò i conti.... é vero che la crisi non ha colpito tutti i Paesi in ugual misura.
Il senso del mio post era questo: Zapatero ha ereditato una Spagna in boom economico e l'ha portata alla disperazione. In questo si é dimostrato un incapace peggio di Berlusconi. Aveva qualcosa però che lo accomunava a Berlusconi: entrambi erano non solo votati, ma addirittura incensati dai propri sostenitori, Berlusconi perchè liberava l'Italia dalla minaccia comunista.... Zapatero perchè era il campione europeo della laicità.
La laicità non é causa diretta di crisi economiche, ma l'oscurantismo laicista che vuole laicità spinta al massimo e si rifiuta di guardare che per averla si vota un inetto é *culturalmente* correa del disastro spagnolo. Esattamente come gli Italian che nel XXI secolo per scongiurare un'invasione comunista hanno votato più volte un inetto come Berlusconi. Per completezza: io non voterei mai a occhi chiusi un candidato premier solo perchè è cattolico.
Nei casi di Zapatero e Berlusconi i temi della laicità e dell'anticomunismo hanno messo le fette di salame agli occhi di due popoli.
RecSando
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