Sergio, la scelta di Togliatti a fine guerra fu indubbiamente positiva e risparmiò ulteriori sofferenze al popolo italiano. Non dimentichiamo che per quasi un anno, furono consumate molte vendette, in particolare nel cosiddetto triangolo della morte. Togliatti, inoltre, veniva dall'esperienza stalinista in cui trovarono la morte numerosi comunisti italiani rifugiatisi in Russia. E Togliatti che faceva parte della dirigenza comunista sovietica scelse (dovette) di tacere.
Molte delle tue puntualizzazioni sono condivisibili. I comunisti italiani, avendo accettato il sistema democratico, inevitabilmente e gradualmente hanno addolcito quanto prodotto dall’ideologia rivoluzionaria sovietica. L’avvento delle nuove generazioni, inoltre, incominciarono a rendersi conto che il comunismo era un’utopia.
Ma non posso ignorare che, per circa un ventennio, la propaganda comunista guardò all’URSS come il luogo del benessere e della vera realizzazione della società giusta. Posso assicurarti che qualunque notizia proveniente da fonti della dissidenza sovietica, dall’unità e dai comunisti in genere, veniva bollata come falsa e frutto della propaganda americana e anticomunista.
Non possiamo dimenticare, inoltre, che fino alla caduta del muro di Berlino il partito comunista italiano ha ricevuto finanziamenti dal regime comunista russo e aveva nella sua struttura un dirigente addetto ai rapporti con Mosca. Tutto ciò non poteva che creare preoccupazione per l’influenza russa a cui ci saremmo esposti qualora il PCI avesse vinto le elezioni.
Non si può non riconoscere il contributo che il PCI ha dato alla nazione nel campo delle conquiste sociali. Personalmente ho sempre riconosciuto nel militante comunista la passione politica e la ricerca dello sviluppo del benessere dei lavoratori.
Ma consideriamo anche che la sua presenza nella politica italiana abbia di fatto bloccato l’essenza stessa della democrazia. Sappiamo che in tutte le elezioni la massa degli italiani votavano DC solo per impedire la vittoria del PCI. L’assenza dell’alternanza ha ritardato la maturazione verso una democrazia efficiente e ancora oggi stiamo pagando quell'immaturità, oltre che all'enorme debito pubblico che prese avvio con il consociativismo.
Ciao Luigi |