> Purtroppo, per quello che sto vedendo io, in questo periodo, l'arbitrio sta colpendo tutti, anche i dirigenti, e nessuno riesce più a programmare la propria vita. Chi non è colpito va avanti e fa finta di non pensarci. E' rassegnato. Quando, e se, toccherà a lui ci penserà da quel momento.
E' proprio questo che non va: che una persona colpita da licenziamento debba anche avere l'angoscia di trovare un lavoro!
Questo sistema non fa che isolare i più deboli e i meno ammanicati.
Invece la persona non vivrebbe come un particolare dramma il licenziamento se sa che ha davanti un altro lavoro pronto. Sarebbe anzi uno stimolo a far vedere che é capace e dotato, in un nuovo ambiente, non ostile come il precedente.
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