Ciao Barbara, certamente ciascuno può avere le proprie opinioni. Personalmente mi sforzo nell'esprimermi sui fatti quando essi sono certi, mentre cerco di affidarmi al ragionamento, evitando forzature solo per far valere personali opinioni.
Russo ha affermato: "Per quanto riguarda Monti, mi limito a dire che chi pretende la carica a senatore a vita per accettare l'incarico di formare il governo, ha già dimostrato tutto il suo valore." Contesto quel "pretende", quasi lo sia accusasse di avere messo in atto un colpo di stato. Non credo tu sia d'accordo nel ritenere che Monti abbia preteso alcunché nei confronti del Presidente della repubblica.
La contestualità dei due atti è limpida. Innanzitutto dobbiamo avere chiaro che nel novembre 2011 l'Italia ha vissuto un momento, senza precedenti. Il capo dello Stato ha dovuto prendere in mano la situazione per salvarci dal rischio di tracollo economico, per effetto della sfiducia avvertita sui mercati internazionali e nelle istituzioni europee nei confronti del governo italiano. È pertanto verosimile che ogni atto del Presidente Napolitano e, quindi, del successivo governo sia stato misurato nell'ottica di riacquistare rapidamente quella fiducia sull'Italia seriamente compromessa.
La nomina di Senatore a vita credo sia stata funzionale a questo obiettivo. Nel comunicato del Quirinale: "Ha illustrato la patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". Monti inoltre gode della stima sul piano internazionale.
Il resto delle tue osservazioni devia dall'argomento in discussione, tuttavia ho stima di te e dico ciò che sento e credo. Il ministro Fornero ha sicuramente mostrato dei limiti, ma non so quanto sia stata la responsabilità dei dirigenti del ministero. Il prossimo governo dovrebbe affrontare anche quest'aspetto. I politici passano, ma i dirigenti restano a vita e sono in grado di mettere fuori gioco chiunque voglia fare cose a loro non gradite o non coerenti con i loro precedenti atti. Sull'Ilva (conosco molto bene lo stabilimento e la sua storia per averlo frequentato per una quindicina di anni) non so quali sarebbero le responsabilità di Clini, se non quella di cercare di salvare un'industria, costringendo la proprietà al risanamento, perché è vitale per la nostra economia e determinante per un territorio come quello di Taranto e dintorni.
<Quanto alle motivazioni che hanno spinto Monti a candidarsi, penso risiedano nella pura ambizione e convenienza, per quanto io personalmente veda in modo positivo la candidatura, soprattutto nell'ottica di rappresentare il possibile "ago della bilancia" al Senato. Ritengo comunque che questi non fossero gli accordi iniziali presi col Capo dello Stato.
Qui, più che mai, siamo sul piano delle proprie convinzioni senza possibilità di provare nulla. Ho già espresso il mio punto di vista e non è assolutamente in sintonia con il tuo pensiero. Deriva dalla simpatia politica? È possibile.
Non credo, però, che Monti abbia scelto di candidarsi al fine di essere "ago della bilancia" al Senato. Potrei convenire con te se fossimo di fronte ad un politico incallito senza altro mestiere.
Riaffermo che, a mio avviso, ha deciso nel momento in cui si è reso conto che i partiti, che l'avevano sostenuto e aver votato una ventina di fiducie in parlamento, stavano iniziando a scaricare sul suo governo tutte le negatività del momento e c'era (e c'è) il rischio (gravissimo) che tutti i sacrifici degli italiani siano vanificati, facendo tornare indietro l'Italia.
L'ultima affermazione è invece vera, perché è un fatto inequivocabile: Monti stesso ha affermato che la scelta è stata solo sua, avendo però prima informato il Presidente. |