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Bagarre in consiglio sui 9 milioni di avanzo  (mes #104794)
di Serenella Natella il 27/04/2013 20:26:03

messaggio letto 1112 volte
(1 risposta)

in risposta a Andrea Lanzoni (mes. #104770)
>> un eccessivo avanzo è sintomatico del fatto che non si siano fatti investimenti. Quindi altro che gongolare, una parte poteva essere benissimo utlizzata ad esempio per pagare i debiti verso acs (che ammontano, da due diligence dataci dalla maggioranza in settembre a 2,2 milioni). Così facendo la società poteva essere salvata dalla liquidazione e i dipendenti non rischiare i posti di lavoro.

>>Pagare debiti (correnti) dell'ACS non c'entra con fare o non fare investimenti

E’ ovvio che le posizioni e quindi le scelte per quanto riguardo ACS possano essere diverse ma, di fatto per quanto riguarda ACS società partecipata al 100% del comune, non si è potuto non tenere in considerazione, quanto il dettato normativo impone :
Legge 135 dell’agosto 2012 di conversione al D.L. 95 del Luglio 2012"spending review" che prevede all’art. 4.
""1. Nei confronti delle societa' controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1,comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, che abbiano conseguito nell'anno 2011 un fatturato da prestazione di servizi a favore di pubbliche amministrazioni superiore al 90 per cento, si procede, alternativamente:
a) allo scioglimento della societa' entro il 31 dicembre 2013;
b) all'alienazione, con procedure di evidenza pubblica, delle partecipazioni detenute alla data di entrata in vigore del presente decreto entro il 30 giugno 2013 ed alla contestuale assegnazione del servizio per cinque anni a decorrere dal 1° gennaio 2014.”

Fatturato da prestazione di servizi, è da intendersi, tutti quei servizi gestiti da ACS per conto del comune (rette, global service manutenzione edifici pubblici e case ERP, riscossione pubblicitaria, eventi, etc.etc.). Quindi dolente o nolente con il rientro dei servizi, ACS comunque dal 1 gennaio 2014 non avrebbe più potuto essere l’ente “strumentale” del comune, e con il rientro dei servizi purtroppo in questo 2013, ci sarebbe stato comunque da affrontare il problema del personale, che non può essere tutto internalizzato all’interno della struttura comunale assieme ai servizi, laddove non sia stato assunto con concorso pubblico, o con selezione pubblica.

Molti dei servizi, come rientro erano già stati tra l’altro programmati dalla precedente amministrazione, ancor prima dell’entrata in vigore della Legge Agosto 2012 (vedi relazione bilancio 2009 pag.6 della relazione – pag. 38 se si scorre il PDF), e proprio in quell’occasione fu chiesto il parere in merito al rientro del personale, e la risposta è quella che oggi tutti sappiamo, che è un amara realtà, l'impossibilità di far rientrare anche il personale.

Ancora, la Legge 122/2010 art. 6 comma 19, prevede
“”Al fine del perseguimento di una maggiore efficienza delle societa' pubbliche, tenuto conto dei principi nazionali e comunitari in termini di economicita' e di concorrenza, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, non possono, salvo quanto previsto dall'art. 2447 codice civile,effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, ne' rilasciare garanzie a favore delle societa'partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali…..”

Quindi andare a ripianare il debito a chiusura 2012 non sarebbe stato possibile, in quanto gli esercizi in perdita sono a partire dal 2010. Si può obbiettare che se il “ripianamento” fosse stato fatto nel corso del 2012,il bilancio 2012 di ACS, non sarebbe stato chiuso in negativo e quindi non era applicabile quanto previsto dalla norma del 2010.
Ottima obiezione, ma allora perché durante la riunione del 27 gennaio 2012 tra l’amministratore ACS,il socio Unico (Comune- Sindaco) in cui come si legge da verbale sono state illustrate le problematiche di sostenibilità economica di ACS, non si è provveduto in quell’occasione con l’avanzo di amministrazione (2011) ad andare a “pagare” i debiti che l’amministrazione aveva nei confronti di ACS?
Nel testo del verbale è riportato “Il comune, e per essa il Sindaco,prende atto delle considerazioni esposte,e, pur condividendo le ragioni della richiesta, spiega che deve rinviare ogni decisione in merito ad un momento successivo alla verifica dei vincoli e delle condizioni imposte dalle norme vigenti e dalle disponibilità finanziare del comune” – Gennaio 2012, probabilmente gli uffici finanziari stavano già lavorando sull’assestamento a chiusura del bilancio 2011 e sapevano se le risorse erano disponibili…... e anche i vincoli di Legge. Perchè non è stato fatto nel mese successivo? A questa domanda non possiamo rispondere noi, come non possiamo rispondere noi alla scelta di affidare la gestione del Parco ACS, senza prevedere a bilancio le risosore per la sostenibilità economica dell'ACS.

Perché non l’abbiamo fatto noi? Perché l’uscita del decreto spending review, di agosto 2012 poneva di fatto un limite alla prosecuzione dell’attività di ACS,e se anche si stavano studiando e verificando le possibilità di un “rilancio” della stessa,il tutto sarebbe stato vanificato da quanto previsto dal decreto.
Investire comunque? destinare delle risorse comunque? senza incorrere poi in interventi da parte della Corte dei Conti per aver ripianato le perdite? E andando tra l’altro a disattendere il patto di stabilità ?.


Andrea, invito te (anche se magari l’hai già fatto), ma non solo ad andare a leggere le relazioni dei revisori allegati ai bilanci ACS 2010,2011, i revisori indicano chiaramente che anche se fosse stata firmata la convenzione con Eni,e lasciando la gestione del parco in capo a ACS fino al bando per la gestione integrale,la situazione economica ACS non sarebbe potuta comunque essere sanata (i mancati incassi delle rette e dei pagamenti TIA sono una altra fetta notevole di mancanza di liquidità di ACS).

Quanto alla professionalità dei dipendenti ACS non solo delle Farmacie, sono assolutamente d’accordo con te, ho ringraziato loro in un mio intervento durante il CC, dichiarando apertamente che sono stati loro, e la loro professionalità in tutti questi anni a “dirigere” ACS, un etica e, una dignità, che ha permesso di evitare una situazione peggiore di quella che ci siamo trovati ad affrontare (verbale CC del 29.11.12.).

Per approfondire l’argomento, e i riferimenti ad alcuni documenti/ dichiarazioni , nonché farvi come è giusto un opinione personale, potete trovare sul sito del comune :
-Bilanci ACS sotto organismi e società partecipate
-Verbali del CC del 29 Novembre 2012 – del 27 Febbraio 2013, o se volete ascoltatevi l’audio dei due CC anche’essi pubblicati sul sito del comune
Non trovate il documento del 27 Gennaio 2012, documento in possesso dei consiglieri in quanto facente parte della documentazione fornita a fronte del CC del 29/11/12 in cui si è portata in discussione la delibera per la messa in liquidazione di ACS (ma se qualcuno si scarica i documenti che vengono pubblicati in occasione del CC può andare a leggere il documento); altro momento sarà sicurmente il CC richiesto dalla minoranza che sarà programmato a breve.

Andrea, in merito alla gestione delle Farmacie, non commento la gestione dei 5 anni precedenti perchè concordo in pieno con quanto hai scritto tu.
Posso darti in parte ragione per quanto riguarda il presidio attuale, che però ha nonostante tutto risultati migliori, rispetto agli anni passati, ma credo che tu sia d'accordo con me che l'aspetto economico di recessione di questo periodo incide sull'andamento del fatturato (è di pochi giorni fà l'analisi del minor accesso a farmaci e visite diagnostiche a causa della crisi), un incidenza negativa è da imputare inoltre al decreto "Spending Review" in merito al tariffario dei medicinali ed ai rimborsi da parte del SSN.

Andrea, come sai, è nostro preciso impegno, creare una nuova “municipalizzata” per la sola gestione delle farmacie (compreso il personale), possibilità prevista per legge in quanto le farmacie sono un servizio per i cittadini, e in base alla legislazione, questo tipo di “aziende” rimangono in vigore e non sono soggette alla dismissione.

Serenella
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