Altroconsumo, di cui sono socio, comunica di avere diffitato ACS. Per san donato quindi non è ancora attiva la class action. Invitano a mandare a ns. volta la diffida. Io ho già provveduto un paio d'anni fa e Michele Brait -allora dirigente di ACS - mi ha risposto che non possono rimborsare somme già versate allo Stato se lo Stato non le restiuisce.
QUesto il testo della diffida proposta da Altroconsumo che, io, nel dubbio, manderei anche al Sindaco visto che ACS va in liquidazione ed il comune si assume oneri ed onori.
OGGETTO: richiesta di rimborso dell’Imposta sul valore aggiunto indebitamente applicata sulla Tariffa di igiene ambientale (Tia).
Faccio riferimento alla comunicazione trasmessaVi nei giorni scorsi da Altroconsumo, Associazione indipendente di consumatori, in relazione al mancato rimborso da parte Vostra degli importi, sin qui, indebitamente incassati a titolo di IVA sulla c.d. TIA. Sin dal 2009, con Sentenza n. 238 del 24 luglio, la Corte Costituzionale ha, infatti, affermato che “le caratteristiche strutturali e funzionali della TIA disciplinata dall'art. 49 del d.lgs. n. 22 del 1997 rendono evidente che tale prelievo presenta tutte le caratteristiche del tributo e che, pertanto, non è inquadrabile tra le entrate non tributarie, ma costituisce una mera variante della TARSU” con l’ovvia conseguenza di non poter rappresentare presupposto impositivo per l’esazione di altro tributo ovvero dell’IVA. Anche la Corte di Cassazione, con sentenza n. 3756 del marzo 2012, si è pronunciata sulla natura giuridica della Tariffa di igiene ambientale, confermandone la natura tributaria e chiarendo che, proprio per effetto di tale natura gli importi richiesti a titolo di tariffa d’igiene ambientale non sono assoggettabili a Iva. Con la presente Vi invito a voler provvedere, senza ritardo, al rimborso in mio favore degli importi a Voi versati sino ad oggi a titolo di IVA sulla TIA come risultanti dallo storico delle fatture già peraltro in Vostro possesso. Come Vi è noto, infatti, tali importi devono considerarsi a Voi indebitamente versati. Vi segnalo che, qualora non provvediate a quanto richiesto, mi vedrò costretto a tutelare i miei diritti ed interessi in ogni competente sede giudiziaria. Nell’attesa di un sollecito riscontro, porgo i migliori saluti. [____, lì ______] [Firma e nome e cognome in stampatello] |