Ribadendo che sono un tecnico che lavora nel campo industriale (e quindi non sa molto degli aspetti giuridici/commerciali che stanno dietro la bolletta del gas) provo a spiegare qualche punto. La variazione di temperatura entra nel fattore correttivo per calcolare gli smc, come gradi kelvin che si ottengono da quelli centigradi sommando 273. Per cui anche una variazione di 10°C (ad esempio da 15 a 25°C cioé da 288 a 298°K) ha un effetto sul fattore correttivo trascurabile (infatti tipicamente non viene considerato). Mentre la pressione entra nel fattore correttivo in bar per cui nel passare da 1 a 2 bar l'effetto è molto più importante quindi si considera in questi casi solo l'effetto della pressione. Per quanto riguarda il potere calorifico, so che quello che viene immesso in rete non è metano puro (che non esiste neanche alle fonti) ma un gas a prevalenza di metano che, però, ha l'obbligo di avere un potere calorifico costante (entro range definiti). I produttori modulano la composizione del gas immesso in rete in modo da rispettare il vincolo del potere calorifico (che poi è quello che conta al bruciatore della caldaia o del fornello). Infine non so da dove derivi la notizia che il prezzo del gas naturale è in caduta libera: a livello industriale italiano il prezzo del gas naturale è aumento negli ultimi due anni del 30%
RecSando
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29/04/2013 - 