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Quando Rifondazione fa rima con disinformazione. Del perchè lascio Rec. (lungo)  (mes #91688)
di Luciana Menegazzi il 01/03/2012 17:15:54

messaggio letto 766 volte
(7 risposte)

Cara Mimma, cercherò di rispondere gentilmente al tuo ultimo, criticabile post.

Innanzitutto noto che hai corretto il tiro riguardo la lista “2012”: anche tu, evidentemente, hai le stesse scarne informazioni che sono in mio possesso, quindi diciamo che hai dato un’informazione sbagliata ai lettori in merito alla presunta (da parte tua) accettazione di tale lista da parte della CCS. Capita di sbagliare e ti sei corretta. Magari se avessi frenato un attimo le dita sulla tastiera sarebbe stato meglio. Se non fossi intervenuta io, infatti, sarebbe rimasta nel web un’informazione attualmente falsa.

Per quanto riguarda i 20.000 mc, su Carta e Valori, l’unica cosa che potrebbe interessare sarebbe un intervento in CC di Checchi in quanto Consigliere Comunale che chieda espressamente che su Carta e Valori vengano edificate quelle cubature. Che lui ne abbia parlato nel corso di una riunione o altro, mi sembra scarsamente interessante. "Carta canta" e l’unica cosa che importa è che sia stato Dompè a concederne 25.000 applicando in modo forzato (per non dire impugnabile) il cosiddetto “piano casa”, contro il quale nemmeno Rifondazione si è mossa per tempo, troppo presa com’era a occuparsi della Campagnetta (6.000 e passa votanti evidentemente facevano più comodo di 1.600, quanti sono quelli di Certosa). Avete in seguito cercato di recuperare facendo partire una petizione con raccolta firme, alla quale ci siamo collegati come Comitato dato che non rimaneva altro da fare. Si sarebbe potuto fare ricorso al TAR, ma nessuno ha voluto metterci un centesimo ed imbarcarsi in un’avventura che sarebbe stata giusta ma di esito incerto. Sono scelte.
Ti faccio inoltre presente, ma so che per te è difficile da capire, che un’operazione immobiliare, anche solo di recupero, deve trovare condizioni favorevoli economicamente per poter essere portata avanti, altrimenti il privato preferisce mantenere una fabbrica dismessa piuttosto che imbarcarsi in un’operazione commerciale che non rende e potrebbe rivelarsi fallimentare. Noi non siamo mai stati contrari a edificare su CEV, ma solo all’indiscriminato aumento delle volumetrie, ottenuto per di più in modo molto discutibile e, a detta di esperti, impugnabile. Se con la petizione abbiamo chiesto di tornare ai 10.000 metri cubi del PRG era proprio perché quello era l’unico dato certo dal quale partire, in modo che tra i 10.000 e i 25.000 di Dompè si potesse arrivare a una via di mezzo, cioè circa 18.000 mc. Non concedere incrementi volumetrici voleva dire mantenere lo status quo, cosa che sta avvenendo, per esempio, sul terreno ex-Edil-Mat di via Olona dove, al posto dei capannoni abbattuti, ora c’è un lotto abbandonato e degradato. Non vogliamo altre abitazioni, ma nemmeno restare nel degrado.

Sulla questione PGT, Mimma, io non sono un’urbanista, qualificazione per la quale esiste una specifica laurea. Non so, forse tu possiedi degli attestati nascosti, faccelo sapere. Con modestia ti ho detto che la situazione non è chiara e non me la sento di dire una parola definitiva sulla questione se sia annullabile o no la delibera di CC con la quale il PGT è stato approvato. Tu, con la sicumera che ti contraddistingue, affermi senza ombra di dubbio che il nostro PGT è nella stessa situazione di quello di Milano, per il quale è stata approvata la revoca della delibera di approvazione. Io credo che né io né te possiamo essere in grado oggi di dire una parola su un tema che non è nemmeno di stretta competenza urbanistica, bensì implica aspetti procedurali complessi. La delibera di revoca del PGT milanese, infatti si basa su differenti aspetti che non credo possano essere semplicisticamente assimilati a quelli del PGT sandonatese. Per dirlo con sicurezza ci vorrebbero legali specializzati in procedure amministrative. Tu, tagliando con l’accetta, ti rifai alla legge 12 (credi che non la conosca? Chi ti ha aiutato sulla Campagnetta? Chi ha portato in Provincia te e il Comitato per parlare proprio di questi aspetti con un tecnico?). Riporto il tuo passaggio:
“Non è che lo diciamo noi, lo dice la legge 12/2005: non capisco perché dici che “non puoi dare un parere certo però credi sia difficilissimo sostenere questa posizione” Non sarebbe meglio se tu leggessi la legge invece di intavolare discussioni fondate su presupposti inesatti? Comunque ti riporto l’art. 13- c. 11 della legge 12.2005 “Gli atti di PGT acquistano efficacia con la pubblicazione dell’avviso della loro approvazione definitiva sul Bollettino ufficiale della Regione, da effettuarsi a cura del comune.” Lo sanno gli avvocati amministrativisti, gli urbanisti, i costruttori, gli architetti, ecc., lo sappiamo anche noi di Rifondazione e lo ha fatto il Comune di Milano con una delibera.”

Non commento per ora il modo in cui ti rivolgi alla sottoscritta, iscritta all’Albo degli Architetti ininterrottamente dal 1991, assolutamente irrispettoso e che lascia trasparire il timore che io possa confutare il principio sul quale baserai la campagna di RC: i cementificatori, Checchi in testa, non vogliono cambiare il PGT, solo noi di Rifondazione siamo i puri, coloro che danno l’informazione corretta, che si battono contro il cemento. Andiamo al succo: L’articolo dice solamente che gli atti acquistano efficacia con la pubblicazione. Come potrebbe essere altrimenti? E’ una conclusione ovvia. Non è infatti a questo articolo della legge 12 che si riferisce la delibera di revoca del PGT di Milano, bensì all’art. 21 quinques e s.m.i. della 241/90 “per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario, il provvedimento amministrativo ad efficacia durevole può essere revocato da parte dell’organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge…”. Tralascio inoltre le molteplici considerazioni che hanno dato forma alla delibera e specifiche del PGT milanese.
Sono assimilabili le due situazioni? Sicuramente io non me la sento di dare una risposta, dato che non sono un’ amministrativista. Sempre che, nel frattempo, il PGT sandonatese non venga depositato e magari pubblicato su BURL, nel qual caso rimarrebbe ben poco da fare.

Cara Mimma, prima di vestire i panni del tecnico, sarebbe meglio che tu ci pensassi due volte, non fosse altro perché, per la tua voglia di protagonismo, rischi di affossare il buon lavoro del tuo Consigliere e dei tuoi compagni di partito.
Capisco di darti fastidio ma io non sono disponibile ad accettare che la mia professionalità venga messa in discussione da chi come te non ha titolo per farlo. Per questo e per molti altri motivi abbandonerò, almeno fin dopo le Amministrative, il “pollaio” Recsando, che ormai è diventato il luogo prediletto della tua campagna elettorale. Per protesta contro questo modo di intendere il forum stasera non sarò presente alla pizzata di Recsando, me ne scuso con il buon Luciano ma, come non ho tollerato attacchi personali nei confronti di altri (amici o avversari, non importa), così non sopporto attacchi personali nei miei confronti. Qui non si riesce più a discutere entrando nel merito delle cose ma solo insultando il prossimo magari in base solo a semplici supposizioni e, quel che è peggio, denigrandolo e cercando di fargli perdere credibilità. Ciò è intollerabile.
Mi spiace che a questo giochino ti presti proprio tu, Mimma. Quando ho scritto “facciamoci del male” io lo intendevo dal punto di vista del cittadino. Io credo, essendoci stata dentro, che il peggio per questa città sarebbe ricadere in un’amministrazione guidata da questo centro-destra, completamente privo di contenuti, e a nulla potrebbe servire la guida del pur valido Mannucci, dato che ormai il “materiale umano” col quale costruire non esiste più. Tu invece ragioni con la visuale limitata di chi dirige un partito fortemente ideologico, al quale non importa null’altro che la propria vittoria.
Auguri, ti lascio a ciò che ultimamente mi sembra ti riesca meglio: il soliloquio. Io, stasera, andrò all’agorà di Checchi. Darò, come già fatto, il mio contributo di cittadina, poi vedrò che programma ne uscirà fuori, lo valuterò attentamente e, se mi piacerà, lo voterò e lo farò votare, altrimenti no. Mi sembra molto più costruttivo.

Luciana
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